La società russa di oggi è molto più critica nei confronti delle autorità.
La classe media russa, che, distratta dal sistema dei consumi, sembrava essersi dimenticata della politica, oggi costituisce l’elemento trainante delle proteste contro il sistema attuale, che non può più garantire la stabilità. Alle due manifestazioni dello scorso dicembre hanno partecipato dalle 50.000 alle 100.000 persone: secondo quanto emerso dai sondaggi effettuati dal Centro di ricerca russo di opinione pubblica (Vciom), alla seconda manifestazione il sostegno principale è venuto da manifestanti con più di 20 anni, il 37% aveva più di 45 anni, mentre erano pochissimi gli studenti.
Il sociologo ed economista Aleksandr Auzan, relativamente alle recenti proteste, ha dichiarato: “Dopo la crisi economica, il sistema attuale non può più garantire la stabilità a queste persone. Il vero fondamento su cui il potere si basava sin dal 2004 è ormai logoro. Da qui, la reazione estremamente sentita dinnanzi ai brogli elettorali”.
Secondo i sostenitori del governo il potenziale delle proteste è concentrato perlopiù su internet. Gli scienziati dell’Istituto delle Scienze di Controllo dell’Accademia delle Scienze russa - lo scorso autunno, per due settimane - hanno analizzato tutti i post in russo presenti sui social network e hanno registrato tutti quelli in cui comparivano termini di natura politica, al fine di valutare il livello di politicizzazione in Internet. Dallo studio è emerso che sui 60 milioni di utenti Internet, il numero di autori di contenuti “politici” originali si aggira attorno alle 1.000 persone, con circa 30.000 commentatori sul tema; difficile stimare invece quanti siano coloro che hanno anche soltanto letto tali contenuti. Tuttavia, è indubbio che oggi la società russa si è fatta molto più critica nei confronti delle autorità.
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