Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

venerdì 3 febbraio 2012

La capitalizzazione di Borsa delle imprese russe

Gli imprenditori russi a Davos hanno espresso il loro disappunto circa la “percezione della differenza” tra la realtà russa e la concezione occidentale e internazionale del Paese.

Il governo russo, gli imprenditori russi e le banche d’investimento russe e internazionali che operano nel Paese si lamentano del fatto che, da anni, gli asset russi sono sottovalutati rispetto a quelli dei mercati sviluppati e in via di sviluppo. Un esempio è costituito dalla vicenda di Gazprom: alcuni anni fa la società era la più grande azienda al mondo per capitalizzazione di Borsa quando i prezzi delle materie prime continuavano a crescere, tant’è che alcuni esponenti del Governo stimavano che avrebbe presto raggiunto un valore di 1 trilione di dollari. Tuttavia, è risaputo che Gazprom non è guidata solo da principi commerciali, viene infatti utilizzata dal governo per raggiungere obiettivi di politica sia interna che estera, come le guerre del gas con l’Europa ad esempio: questo va inevitabilmente a incidere sui suoi ricavi lordi e sugli utili netti, riducendone considerevolmente la capitalizzazione di Borsa. Una situazione simile si presenta anche a per altre grandi compagnie russe in cui il governo detiene delle partecipazioni di maggioranza.
Il Cremlino si rifiuta però di riconoscere che è questa la ragione alla base della bassa capitalizzazione di Borsa delle imprese russe, attribuendo invece la colpa alle politiche occidentali “intenzionate indebolire il Paese”: queste teorie della cospirazione permettono al governo di rafforzare il consenso e, al contempo, di ridurre la percezione della necessità di cambiamento; così le aziende russe continuano a perdere denaro e opportunità.

Nessun commento:

Posta un commento