Durante la visita di Putin in Venezuela sono stati firmati tra i due stati una serie di accordi sul petrolio, l’energia nucleare e il commercio. Le imprese petrolifere russe aiuteranno nell’esplorazione dalla riserva del blocco Junin-6 per un progetto di circa 30 miliardi di dollari, ed è stata inoltre dichiarata l’intenzione di creare una stazione nucleare con una capacità dai 200 ai 500 megawatt. Sono poi stati firmati anche accordi sulla scienza, cultura ed educazione.
Tuttavia ciò che è emerso durante l’incontro riguarda un possibile commercio di armi tra i due paesi. Putin, infatti, ha dichiarato che il Venezuela sarebbe un mercato interessante per il settore, a cui la Russia potrebbe vendere armi per un valore di 5 miliardi di dollari. Il paese latinoamericano, d’altro canto, avrebbe espresso l’intenzione di comprare armi dalla Russia per poter incrementare la propria difesa militare, provocando così lo sconcerto degli Stati Uniti, alleati del nemico venezuelano, la Colombia. Il contratto con il Venezuela potrebbe andare a ben 13 compagnie russe, tra cui l’impianto di Izhmash, produttore di Kalashnikov.
Il mercato di armi russo non conosce crisi, tanto che l’industria della difesa ha prodotto il 13% di armi in più rispetto all’anno precedente. Anche nel 2009 il settore ha conosciuto una piccola crescita arrivando al valore di 8,8 miliardi di dollari e potrebbe raggiungere, solo con le vendite all’estero, i 9 miliardi entro quest’anno. Al momento la Russia detiene contratti di vendita di armi a imprese straniere per 40 miliardi di dollari, valore che è destinato a crescere.
Tuttavia ciò che è emerso durante l’incontro riguarda un possibile commercio di armi tra i due paesi. Putin, infatti, ha dichiarato che il Venezuela sarebbe un mercato interessante per il settore, a cui la Russia potrebbe vendere armi per un valore di 5 miliardi di dollari. Il paese latinoamericano, d’altro canto, avrebbe espresso l’intenzione di comprare armi dalla Russia per poter incrementare la propria difesa militare, provocando così lo sconcerto degli Stati Uniti, alleati del nemico venezuelano, la Colombia. Il contratto con il Venezuela potrebbe andare a ben 13 compagnie russe, tra cui l’impianto di Izhmash, produttore di Kalashnikov.
Il mercato di armi russo non conosce crisi, tanto che l’industria della difesa ha prodotto il 13% di armi in più rispetto all’anno precedente. Anche nel 2009 il settore ha conosciuto una piccola crescita arrivando al valore di 8,8 miliardi di dollari e potrebbe raggiungere, solo con le vendite all’estero, i 9 miliardi entro quest’anno. Al momento la Russia detiene contratti di vendita di armi a imprese straniere per 40 miliardi di dollari, valore che è destinato a crescere.
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