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martedì 27 aprile 2010

Le potenzialità del mercato dell’auto russo: continua a crescere il distretto automotive di Kaluga

Il 2009 non è stato un anno positivo per l’import in Russia nel settore automobilistico: la domanda di veicoli era diminuita a fronte di ampi magazzini di veicoli nei concessionari. Inoltre, il governo aveva innalzato i dazi doganali sulle importazioni di auto nuove ed usate per difendere i produttori locali. Tuttavia le case automobilistiche internazionali non hanno interrotto le loro attività di internazionalizzazione nella Federazione Russa e molti marchi hanno delocalizzato impianti produttivi sul territorio, anche per aggirare le misure protezionistiche doganali. Il Gruppo Fiat, ad esempio, è presente in Russia dall’epoca del primo impianto Togliatti, nella parte centrale del paese, in cui produsse e ancora produce la prima auto di massa russa, la “Zhiguli”. Recentemente ha annunciato il potenziamento degli impianti produttivi con l’apertura di una fabbrica nella Repubblica autonoma del Tatarstan, dove grazie alla joint-venture con il partner russo Sollers, inizierà a produrre e distribuire nuovi modelli. Nel 2009, invece, era stata la volta di Volvo, che inaugurò il suo primo impianto russo per la produzione di veicoli commerciali nel distretto di Kaluga, a sud-ovest di Mosca. Questa area industriale iniziò a sorgere già nel 2007 con gli impianti della Volkswagen e oggi si estende per circa 145 ettari. In questi ultimi giorni il distretto automotive ha assistito ad una nuova entrata, con l’inaugurazione dell’impianto del gruppo francese PSA (Peugeot-Citroën) in joint-venture con il partner giapponese Mitsubishi. Nella fabbrica russa verranno prodotte la Peugeot 308, la Citroën C4 e altri modelli più sportivi. L’impianto sarà attivo dal 2012 e prevede di costruire 125.000 vetture all’anno.
In definitiva quindi, le potenzialità del mercato automobilistico russo sono buone, basti pensare che nell’ultimo decennio la produzione di vetture straniere in Russia ha raggiunto le 600.000 unità annue e nel futuro, secondo le attuali stime, potrebbe raggiungere la cifra di 5 milioni di veicoli all’anno.

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