Nuove tensioni tra Stati Uniti e Russia nel campo delle adozioni, dopo che una famiglia americana del Tennessee che aveva appena adottato un bambino russo di 7 anni lo ha rimandato in Russia da solo sostenendo che fosse violento e con gravi problemi psicologici. L’episodio ha provocato la reazione negativa della politica russa, a cominciare dal presidente Dimitri Medvedev, che ha definito l’episodio “mostruoso”. Il Ministro degli esteri Sergei Lavrov ha deciso di sospendere le adozioni tra i due paesi fino a che non verrà raggiunto un accordo che implichi una serie di garanzie sulle condizioni di vita dei bambini russi negli Stati Uniti. Nelle prossime settimane arriverà a Mosca una delegazione del Dipartimento di Stato americano proprio per discutere un nuovo accordo nel settore. Intanto la Russia ha sospeso la licenza al gruppo che si è occupato dell’adozione del minore portato in Tennessee, la “World Association for Children and Parents”.
Le adozioni di bambini russi negli Stati Uniti sono molto frequenti, tanto che nel 2009 la Russia era il terzo paese per numero di adozioni da parte di famiglie americane con 1.586 casi. Tuttavia i casi di maltrattamento finiti in tragedia da parte dei genitori adottivi statunitense non sono pochi: dal 1996, su 60.000 adottati, 15 sono stati i minori uccisi dalle nuove famiglie.
Le adozioni di bambini russi negli Stati Uniti sono molto frequenti, tanto che nel 2009 la Russia era il terzo paese per numero di adozioni da parte di famiglie americane con 1.586 casi. Tuttavia i casi di maltrattamento finiti in tragedia da parte dei genitori adottivi statunitense non sono pochi: dal 1996, su 60.000 adottati, 15 sono stati i minori uccisi dalle nuove famiglie.
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