Al centro dell’attenzione in questi giorni c’è l’emergenza provocata dall’eruzione del vulcano islandese, che con la nube di cenere su quasi tutta l’Europa ha paralizzato i voli nazionali ed internazionali del Vecchio Continente. Anche in Russia si vive la medesima situazione che negli altri paesi coinvolti: 277 i voli cancellati all’aeroporto di Mosca Sheremetyevo, 91 allo scalo di San Pietroburgo e 27 a quello di Mosca Domodedovo. Il problema più grande al momento riguarda gli stranieri che dalla Russia devono tornare in patria, soprattutto a causa delle scadenze dei visti. Per far fronte a ciò il servizio consolare russo ha installato dei punti informativi nei maggiori aeroporti; è possibile estendere in modo immediato il proprio visto per tre giorni al costo di 25 euro. Coloro che invece devono tornare o recarsi in Russia sono stati convogliati negli aeroporti del Sud, che rimangono per ora attivi, e da lì si cerca qualche volo per la Russia. La compagnia aerea di stato russa sta mandando i suoi aerei più grandi in questi scali per trasportare il maggior numero di passeggeri. Sebbene la paralisi dei voli abbia bloccato anche sportivi e politici, il presidente russo Dimitri Medvedev è riuscito ugualmente a recarsi in Polonia per i funerali di Stato del presidente polacco, recentemente perito in un incidente aereo, contrariamente a molti altri diplomatici che hanno invece rinunciato a volare.
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