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mercoledì 14 settembre 2011

Il problema demografico russo

Il Cremlino è alle prese con il problema del calo demografico: il peggioramento delle condizioni di vita ha comportato un aumento della mortalità, accompagnato da un calo della natalità.

Si è sensibilmente aggravato il problema demografico iniziato vent’anni fa con la caduta dell’Urss. Come ha spiegato Nikolai Patrushev, capo del Consiglio di sicurezza - organismo che raggruppa rappresentanti del governo e delle forze armate, incaricato di determinare le linee guida per la sicurezza, economica, politica e militare russe - “il Paese entra nel periodo più difficile dal punto di vista della situazione demografica […]. Tra il 2011 e il 2025 il numero di abitanti in età lavorativa diminuirà di almeno dieci milioni di persone. Inoltre abbiamo esaurito tutte le risorse disponibili per sostenere e accrescere l’attività economica dei giovani e delle persone anziane”. Patrushev ha inoltre affermato che il futuro della Federazione è nelle mani di un’immigrazione qualificata.
La Federazione russa oggi conta 142,9 milioni di abitanti, contro i 148,3 milioni del 1991, anno in cui l’Urss fu dissolta. Da allora la Russia è caduta in un circolo vizioso dal punto di vista demografico: il peggioramento delle condizioni di vita ha provocato un aumento della mortalità e un calo della natalità, quindi il calo delle persone in età fertile accelererà nel corso di questo decennio e del prossimo, senza essere compensato dal miglioramento delle speranze di vita, che, sebbene sia effettivo, non è ancora sufficiente.
Nel maggio 2011 Putin ha stabilito di investire 1.500 miliardi di rubli in progetti atti a migliorare l’aspettativa media di vita e ad aumentare il tasso di natalità dal 25% al 30% in tre anni. Inoltre, la Duma – la camera bassa dell’Assemblea Federale russa – ha cominciato di recente a discutere una serie di revisioni al diritto all’aborto, già squalificato nel piano sanitario nazionale in cui è stata inserita la prima legge “pro-life” dopo la caduta del regime sovietico ateo-comunista.

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