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mercoledì 7 settembre 2011

Mercato russo del vino: crescita e problemi burocratici

Nel 2010 i valori dell’import di vino italiano in Russia sono aumentati del 60% rispetto all’anno precedente, e le importazioni sono cresciute anche nei primi cinque mesi del 2011 (+44%).

Il mercato russo del vino è in crescita e quello vinicolo rappresenta indubbiamente un settore strategico per i produttori: sono oltre 1 miliardo i litri di vino che sono stati consumati nel corso del 2010, il consumo medio pro capite annuo è di 7 litri e sono circa 30 milioni i potenziali clienti.
Tuttavia, se da un lato le importazioni di vino straniero stanno vivendo un grande successo commerciale, dall’altro, stanno attraversando un momento critico dal punto di vista burocratico, che preoccupa i produttori di tutto il mondo: per molti importatori è a rischio il rinnovo delle licenze. Secondo quanto riportato da WineNews, le autorità del Cremlino avrebbero ritardato il rinnovo della licenza agli importatori dei quali non hanno gradito le gestioni finanziarie “ballerine” all’estero. Sebbene il mercato russo stia dando soddisfazione ai vini italiani, tale situazione, potrebbe ora comportare l’azzeramento del lavoro di anni per molte aziende del Belpaese, i cui vini risultano già svantaggiati a causa di quei dazi aggiuntivi (o ‘customs profile’) che sono andati a penalizzare soprattutto la produzione italiana, alla quale si riconosce una qualità superiore rispetto alla produzione spagnola o francese.
Gli uffici dell’ambasciata italiana in Russia, in particolare quelli preposti alle attività relative alle tasse e alle imposte previste per l’importazione russa, stanno cercando una soluzione ai dazi aggiuntivi che pesano sul vino italiano: molto probabilmente si deciderà di omogeneizzare i vini per categoria e per tipologia e non più per Paese di provenienza.

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