Al World Trade Center di Mosca, Vladimir Putin ha tenuto una grande conferenza stampa, convocata dal Cremlino con lo scopo di smentire innanzitutto le voci degli ultimi mesi sul precario stato di salute del presidente russo.
Vladimir Putin ha tenuto oggi presso il World Trade Center di Mosca una conferenza stampa di circa 4 ore e mezza, spaziando dall’economia alla politica, al suo stato di salute. Dopo aver rassicurato tutti sulla sua condizione fisica (“Non vivrete fino a vedere quel giorno. Diffondere voci simili va a solo vantaggio dei miei oppositori politici, che puntano a delegittimarmi”) ha poi continuato il suo discorso parlando dei rapporti attuali tra Russia e Siria.
Sulla questione siriana Putin ha negato che Mosca stia offrendo un sostegno incondizionato al regime e ha confermato il bisogno di conseguire una “soluzione che eviti il collasso della regione”.
In tema economico, il Presidente ha evidenziato che la situazione del Paese è positiva, visto che la Russia mantiene una crescita sostenuta (+3,7% tra gennaio e ottobre) pur in un contesto internazionale difficile. Buono anche il dato sul calo della disoccupazione al 5,4% a novembre dal 6,6% di inizio anno.
«Non è stato creato un sistema politico autoritario. Se uno ritiene che la democrazia e il rispetto delle leggi siano cose diverse, si sbaglia profondamente perché democrazia non è anarchia», ha detto infine Putin.
Putin ha poi definito «ragionevole» la proposta del Parlamento di abolire il divieto sulle adozioni di bambini russi da parte di cittadini statunitensi. “E’ una risposta emotiva ma proporzionale”.
Il capo del Cremlino ha comunque definito «inefficace» l’accordo bilaterale sulle adozioni e affermato che è necessario adottare in Russia «i nostri orfani».
giovedì 20 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Putin inaugura il gasdotto South Stream
Lo scorso 7 dicembre, Vladimir Putin ha inaugurato ad Anapa, l'avvio dei lavori per il South Stream, il gasdotto che porterà il metano russo nell'Europa orientale. Presenti l'ad di Eni Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina, e gli ad degli altri partner.
Lo scorso 7 dicembre, Gazprom ha lanciato, alla presenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, i lavori della costruzione del South Stream, il gasdotto porterà il gas russo direttamente in Europa, bypassando l'Ucraina, passando sotto il Mar Nero.
Nella città di Anapa, è stato presentato questo gasdotto che avrà un costo previsto di 16 miliardi di euro e dovrebbe produrre il primo gas in Bulgaria entro la fine del 2015, raggiungendo nel 2019 la sua piena capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno. La costruzione offshore di questa nuova via del gas che si tufferà 2.250 metri sotto il mare non comincerà però prima del 2014.
Oltre a Putin, erano presenti l'ad di Eni, Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina e Henri Proglio e Kurt Bock, presidenti rispettivamente della francese Edf e della tedesca Basf soci con il 15% a testa.
Aleksej Miller, responsabile di Gazprom, ha commentato che “il giorno del 7 dicembre resterà per sempre una data storica”. Dello stesso avviso Putin, soddisfatto all'idea che questa cerimonia abbia rinsaldato ancor di più il legame “tra noi fornitori e i nostri clienti europei”.
Lo scorso 7 dicembre, Gazprom ha lanciato, alla presenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, i lavori della costruzione del South Stream, il gasdotto porterà il gas russo direttamente in Europa, bypassando l'Ucraina, passando sotto il Mar Nero.
Nella città di Anapa, è stato presentato questo gasdotto che avrà un costo previsto di 16 miliardi di euro e dovrebbe produrre il primo gas in Bulgaria entro la fine del 2015, raggiungendo nel 2019 la sua piena capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno. La costruzione offshore di questa nuova via del gas che si tufferà 2.250 metri sotto il mare non comincerà però prima del 2014.
Oltre a Putin, erano presenti l'ad di Eni, Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina e Henri Proglio e Kurt Bock, presidenti rispettivamente della francese Edf e della tedesca Basf soci con il 15% a testa.
Aleksej Miller, responsabile di Gazprom, ha commentato che “il giorno del 7 dicembre resterà per sempre una data storica”. Dello stesso avviso Putin, soddisfatto all'idea che questa cerimonia abbia rinsaldato ancor di più il legame “tra noi fornitori e i nostri clienti europei”.
mercoledì 5 dicembre 2012
Abramovich chiude la diatriba Rusal-Interros
Il presidente del Chelsea, Roman Abramovich, chiude una faida che durava da più di quattro tra la Rusal, gruppo produttore di alluminio e la Interros.
L’imprenditore russo, Roman Abramovich è intervenuto chiudendo una diatriba di quattro anni tra altri due oligarchi russi, Deripaska e Potanin, rispettivamente a capo della Rusal e della Interros.
La Rusal, gruppo produttore di alluminio di proprietà di Oleg Deripaska, molto amico di Vladimir Putin e la Interros, società di investimento con interessi nel metallo, nell’energia, nella finanza e in altri settori, veicolo di investimento di Vladimir Potanin necessitavano dell'ingresso di un terzo soggetto, ma fino ad oggi le ricerche erano state vane.
La Rusal nel 2011 aveva fatto registrare un fatturato di 12,3 milardi di dollari, mentre per quanto concerne la Interros, i dati più recenti parlavano di un fatturato di 30 miliardi di dollari relativi al gennaio del 2007; ad oggi l'azienda opera attivamente in tutta la Federazione Russa e ha poi sedi in Europa, Asia, e nord America.
Grazie all'ingresso nel gruppo al 7% del presidente della squadra inglese del Chelsea, dunque, Rusal e Interros hanno comunicato in una nota congiunta di aver risolto la loro controversia sul cash flow di Norilsk Nickel, il maggiore produttore di metallo nel mondo.
Ora Deripaska possiede il 25% in Norilsk, mentre Potanin, che assumerà l'incarico di Ceo, ne detiene il 28%. Quest’ultimo sostituirà in seguito Vladimir Strzhalkovsky, a cui Deripaska si è opposto fortemente. Deripaska e Potanin hanno concordato infine la convocazione di un'assemblea straordinaria dei soci per eleggere un nuovo Cda.
L’imprenditore russo, Roman Abramovich è intervenuto chiudendo una diatriba di quattro anni tra altri due oligarchi russi, Deripaska e Potanin, rispettivamente a capo della Rusal e della Interros.
La Rusal, gruppo produttore di alluminio di proprietà di Oleg Deripaska, molto amico di Vladimir Putin e la Interros, società di investimento con interessi nel metallo, nell’energia, nella finanza e in altri settori, veicolo di investimento di Vladimir Potanin necessitavano dell'ingresso di un terzo soggetto, ma fino ad oggi le ricerche erano state vane.
La Rusal nel 2011 aveva fatto registrare un fatturato di 12,3 milardi di dollari, mentre per quanto concerne la Interros, i dati più recenti parlavano di un fatturato di 30 miliardi di dollari relativi al gennaio del 2007; ad oggi l'azienda opera attivamente in tutta la Federazione Russa e ha poi sedi in Europa, Asia, e nord America.
Grazie all'ingresso nel gruppo al 7% del presidente della squadra inglese del Chelsea, dunque, Rusal e Interros hanno comunicato in una nota congiunta di aver risolto la loro controversia sul cash flow di Norilsk Nickel, il maggiore produttore di metallo nel mondo.
Ora Deripaska possiede il 25% in Norilsk, mentre Potanin, che assumerà l'incarico di Ceo, ne detiene il 28%. Quest’ultimo sostituirà in seguito Vladimir Strzhalkovsky, a cui Deripaska si è opposto fortemente. Deripaska e Potanin hanno concordato infine la convocazione di un'assemblea straordinaria dei soci per eleggere un nuovo Cda.
venerdì 30 novembre 2012
Financial Times: Russia al secondo posto nel rating di stabilità finanziaria
Tra i membri del G20 il Paese si posiziona al secondo posto per il suo basso tasso di disoccupazione e la sua crescita, nonostante la crisi globale.
Arabia Saudita, Russia e Cina. È questo il podio stilato dal quotidiano inglese Financial Times relativamente alla stabilità finanziaria dei Paesi del G20.
L’economia russa è dunque considerata una delle più stabili; rapportata a una serie di indici macroeconomici dei maggiori Paesi del mondo, compresi i ritmi della crescita del Pil, l’entità del deficit del bilancio statale e il tasso di disoccupazione, si nota come il Paese sia in netta controtendenza rispetto al resto dell’Europa. Per portare un dato basti pensare che il tasso di disoccupazione nel Paese è pari a poco più del 5 per cento, cinque volte più basso di quello attualmente registrato in Spagna.
Il quotidiano ha poi sottolineato in quale misura sono stati efficaci i provvedimenti di uno Stato per l’uscita dalla crisi. Sempre considerando la totale recessione dell’UE, nel 2012 in Russia si è registrata una crescita economica pari circa al 4 per cento.
Proprio la crisi che ha investito l'eurozona sta diventando sempre più una seria minaccia per l'economia di Mosca, poiché, come riferito dal primo ministro russo Dmitri Medvedev in un'intervista congiunta rilasciata all'agenzia France Presse e al quotidiano Le Figaro: ''La Russia è in larga misura dipendente da ciò che accade negli Stati membri dell'Unione”.
Arabia Saudita, Russia e Cina. È questo il podio stilato dal quotidiano inglese Financial Times relativamente alla stabilità finanziaria dei Paesi del G20.
L’economia russa è dunque considerata una delle più stabili; rapportata a una serie di indici macroeconomici dei maggiori Paesi del mondo, compresi i ritmi della crescita del Pil, l’entità del deficit del bilancio statale e il tasso di disoccupazione, si nota come il Paese sia in netta controtendenza rispetto al resto dell’Europa. Per portare un dato basti pensare che il tasso di disoccupazione nel Paese è pari a poco più del 5 per cento, cinque volte più basso di quello attualmente registrato in Spagna.
Il quotidiano ha poi sottolineato in quale misura sono stati efficaci i provvedimenti di uno Stato per l’uscita dalla crisi. Sempre considerando la totale recessione dell’UE, nel 2012 in Russia si è registrata una crescita economica pari circa al 4 per cento.
Proprio la crisi che ha investito l'eurozona sta diventando sempre più una seria minaccia per l'economia di Mosca, poiché, come riferito dal primo ministro russo Dmitri Medvedev in un'intervista congiunta rilasciata all'agenzia France Presse e al quotidiano Le Figaro: ''La Russia è in larga misura dipendente da ciò che accade negli Stati membri dell'Unione”.
lunedì 26 novembre 2012
Medvedev-Cremlino e lo sguardo ad est di Putin
Sono passati solo sei mesi dal giuramento di Vladimir Putin a Presidente della Federazione Russa che già in patria si guarda avanti alla prossime elezioni. Il premier russo Dmitry Medvedev non esclude infatti un suo ritorno al Cremlino. Intanto Putin guarda ad Est.
“Se la salute me lo consente, e se la nostra gente ha fiducia in me per questo lavoro, è evidente che non escludo un tale ribaltamento degli eventi. Non bisogna mai dire mai, tanto più che mi sono già tuffato in questo fiume. Posso tuffarmici una seconda volta“, ha affermato il premier in una intervista al quotidiano francese Le Figaro nel corso della sua visita a Parigi dove incontrerà il presidente Francois Hollande e il premier Jean Marc Ayrault.
Nell’intervista, Medvedev ha anche sottolineato che: “Se c’è un’unica persona con cui è semplice lavorare, è Vladimir Putin“.
Proprio il Presidente in questi giorni è sbottato in un’intervista annunciando: “Se non riusciamo a valorizzare l'Estremo Oriente, tanto vale che ci mettiamo tutti a studiare il cinese, il giapponese e il coreano“. Una provocazione la sua che verte però sulla spinosa questione della Russia orientale. In questi giorni il Presidente ha dato vita a 92 proposte per dare nuova linfa a un territorio trascurato per secoli. Già 32 di questi progetti riguardano infrastrutture, reti stradali, ponti, ferrovie, bonifiche di luoghi insalubri.
Tra queste l'operazione più urgente è quella riguardante la modernizzare della mitica ferrovia Transiberiana, ormai ridotta a mera attrazione per turisti estremi che non temano i disagi del viaggio e, soprattutto che abbiano molto tempo a disposizione. L'operazione “conquista dell'Est” prevede che il traffico salga a 52 milioni di tonnellate entro il 2015.
Altri incentivi proposti dal governo a favore dell’Est riguardano la casa, gli sgravi fiscali, le facilitazioni riguardano chiunque si trasferisca da Mosca o San Pietroburgo nell'Estremo Oriente.
“Se la salute me lo consente, e se la nostra gente ha fiducia in me per questo lavoro, è evidente che non escludo un tale ribaltamento degli eventi. Non bisogna mai dire mai, tanto più che mi sono già tuffato in questo fiume. Posso tuffarmici una seconda volta“, ha affermato il premier in una intervista al quotidiano francese Le Figaro nel corso della sua visita a Parigi dove incontrerà il presidente Francois Hollande e il premier Jean Marc Ayrault.
Nell’intervista, Medvedev ha anche sottolineato che: “Se c’è un’unica persona con cui è semplice lavorare, è Vladimir Putin“.
Proprio il Presidente in questi giorni è sbottato in un’intervista annunciando: “Se non riusciamo a valorizzare l'Estremo Oriente, tanto vale che ci mettiamo tutti a studiare il cinese, il giapponese e il coreano“. Una provocazione la sua che verte però sulla spinosa questione della Russia orientale. In questi giorni il Presidente ha dato vita a 92 proposte per dare nuova linfa a un territorio trascurato per secoli. Già 32 di questi progetti riguardano infrastrutture, reti stradali, ponti, ferrovie, bonifiche di luoghi insalubri.
Tra queste l'operazione più urgente è quella riguardante la modernizzare della mitica ferrovia Transiberiana, ormai ridotta a mera attrazione per turisti estremi che non temano i disagi del viaggio e, soprattutto che abbiano molto tempo a disposizione. L'operazione “conquista dell'Est” prevede che il traffico salga a 52 milioni di tonnellate entro il 2015.
Altri incentivi proposti dal governo a favore dell’Est riguardano la casa, gli sgravi fiscali, le facilitazioni riguardano chiunque si trasferisca da Mosca o San Pietroburgo nell'Estremo Oriente.
martedì 20 novembre 2012
Russia e Cina: interessi a confronto
Continuano i rapporti ravvicinati tra Russia e Cina. È ormai chiaro che le opportunità di cooperazione tra queste due nazioni hanno un enorme potenziale benefico, in particolare sulle risorse naturali. In fatto di petrolio e gas russi permangono forti interessi da parte del Dragone sia in termini di domanda energetica che di negoziazioni.
Gli interessi tra la Federazione Russa e la Cina sono sempre più affini.
È ormai chiaro che le opportunità di cooperazione tra queste due nazioni hanno un enorme potenziale benefico, in particolare sulle risorse naturali. In fatto di petrolio e gas russi permangono forti interessi da parte del Dragone sia in termini di domanda energetica che di negoziazioni.
Non più tardi di due settimane fa, Putin ha infatti affermato che la Russia e la Cina raggiungeranno degli accordi sul problema della fornitura di petrolio e di gas, e che promuoveranno l'interscambio bilaterale a 100 miliardi di USD.
Nel settembre 2012, le relazioni russo-cinesi hanno raccolto il massimo dalla cooperazione. Vladimir Putin, durante l’incontro svoltosi a Vladivostok ai margini del summit APEC con il presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao, ha dichiarato: "Sentiamo il desiderio di tutta la direzione della Cina e del popolo cinese di sviluppare la cooperazione con il nostro paese", aveva detto il presidente della Russia
Oggi la crescita dell'interscambio bilaterale è dovuta anche all'entrata delle merci cinesi nel mercato russo, in particolare di una grande quantità di prodotti di prima necessità; la parte russa non stabilirà alcuna barriera nei confronti delle merci cinesi, perché la Russia è ormai membro del WTO.
Sono molti i progetti in ballo tra Estremo Oriente e Cina come per esempio l'estensione della rete ferroviaria Russia-Cina.
Gli interessi tra la Federazione Russa e la Cina sono sempre più affini.
È ormai chiaro che le opportunità di cooperazione tra queste due nazioni hanno un enorme potenziale benefico, in particolare sulle risorse naturali. In fatto di petrolio e gas russi permangono forti interessi da parte del Dragone sia in termini di domanda energetica che di negoziazioni.
Non più tardi di due settimane fa, Putin ha infatti affermato che la Russia e la Cina raggiungeranno degli accordi sul problema della fornitura di petrolio e di gas, e che promuoveranno l'interscambio bilaterale a 100 miliardi di USD.
Nel settembre 2012, le relazioni russo-cinesi hanno raccolto il massimo dalla cooperazione. Vladimir Putin, durante l’incontro svoltosi a Vladivostok ai margini del summit APEC con il presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao, ha dichiarato: "Sentiamo il desiderio di tutta la direzione della Cina e del popolo cinese di sviluppare la cooperazione con il nostro paese", aveva detto il presidente della Russia
Oggi la crescita dell'interscambio bilaterale è dovuta anche all'entrata delle merci cinesi nel mercato russo, in particolare di una grande quantità di prodotti di prima necessità; la parte russa non stabilirà alcuna barriera nei confronti delle merci cinesi, perché la Russia è ormai membro del WTO.
Sono molti i progetti in ballo tra Estremo Oriente e Cina come per esempio l'estensione della rete ferroviaria Russia-Cina.
martedì 13 novembre 2012
Accordi sul cinema per Italia e Russia
Non solo economia e investimenti. I rapporti tra l’Italia e la Federazione Russa si stanno facendo sempre più stretti anche dal punto di vista culturale.
Durante il Festival Internazionale del Film di Roma il direttore del Fondo Russo per il Cinema, Sergei Tolstikov, e il direttore generale per il Cinema del Ministero italiano dei Beni Culturali, Nicola Borrelli, hanno sottoscritto un accordo per dare vita all’Accademia di Cinema italo-russa.
L’accordo è stato formalizzato al fine di rafforzare e diffondere il lavoro delle industrie cinematografiche dei due Paesi.
Un progetto voluto per rilanciare l’industria del cinema, portando in Italia le poco conosciute pellicole russe, rafforzando il cinema del Belpaese nella Federazione, dove, tra l’altro, i film Made in Italy sono molto conosciuti e apprezzati. Fra i compiti principali della nuova Accademia ci saranno quello di conservare e promuovere il cinema e di creare nuove collaborazioni tra i giovani registi dei due Paesi, attraverso nuove produzioni cinematografiche.
Madrina d’eccezione per l’Accademia sarà l’attrice Maria Grazia Cucinotta, di recente a Mosca per il progetto “ExhibItaly”, mentre per la parte russa il ruolo sarà dell’attore e produttore russo Alexei Guskov.
Durante il Festival Internazionale del Film di Roma il direttore del Fondo Russo per il Cinema, Sergei Tolstikov, e il direttore generale per il Cinema del Ministero italiano dei Beni Culturali, Nicola Borrelli, hanno sottoscritto un accordo per dare vita all’Accademia di Cinema italo-russa.
L’accordo è stato formalizzato al fine di rafforzare e diffondere il lavoro delle industrie cinematografiche dei due Paesi.
Un progetto voluto per rilanciare l’industria del cinema, portando in Italia le poco conosciute pellicole russe, rafforzando il cinema del Belpaese nella Federazione, dove, tra l’altro, i film Made in Italy sono molto conosciuti e apprezzati. Fra i compiti principali della nuova Accademia ci saranno quello di conservare e promuovere il cinema e di creare nuove collaborazioni tra i giovani registi dei due Paesi, attraverso nuove produzioni cinematografiche.
Madrina d’eccezione per l’Accademia sarà l’attrice Maria Grazia Cucinotta, di recente a Mosca per il progetto “ExhibItaly”, mentre per la parte russa il ruolo sarà dell’attore e produttore russo Alexei Guskov.
giovedì 8 novembre 2012
Nuove norme per la sicurezza internet
Dal 1° novembre in Russia è in vigore una nuova legge che regola l'informazione e le tecnologie al fine di garantire una protezione ai minori per proteggerli da notizie che possano danneggiare il loro stato di salute, come diffusione di dati pornografici o relativi all'uso di stupefacenti.
Sicurezza o censura? È un bel interrogativo quello che si è aperto in questi giorni in Russia dopo l’approvazione di una legge che regolerà il flusso delle informazioni in internet.
I sostenitori dei diritti umani pensano che la nuova norma rappresenti una minaccia alla libera informazione. Secondo i web provider le nuove disposizioni sono il mezzo per esercitare il potere di controllo su tutta la popolazione e sull’antagonismo politico.
La legge, approvata lo scorso luglio, ha istituito un elenco di siti la cui divulgazione è vietata. Dalla sua entrata in vigore, in un solo giorno, i cittadini hanno segnalato circa duemila siti; di questi, sette sono già stati bloccati e sembra che il loro contenuto fosse la pornografia infantile.
In sostanza, affinché un sito sia sottoposto al blocco della sua diffusione, occorre una denuncia da parte dei cittadini. Solo in questo caso interviene il servizio di vigilanza federale russa, il RosKomNadzor che dispone la chiusura dell’accesso al sito.
Non sono mancate proteste pubbliche dopo la firma del provvedimento; proteste che però non sono servite in quanto il governo ha ribadito che la legge non è un atto di censura.
Sicurezza o censura? È un bel interrogativo quello che si è aperto in questi giorni in Russia dopo l’approvazione di una legge che regolerà il flusso delle informazioni in internet.
I sostenitori dei diritti umani pensano che la nuova norma rappresenti una minaccia alla libera informazione. Secondo i web provider le nuove disposizioni sono il mezzo per esercitare il potere di controllo su tutta la popolazione e sull’antagonismo politico.
La legge, approvata lo scorso luglio, ha istituito un elenco di siti la cui divulgazione è vietata. Dalla sua entrata in vigore, in un solo giorno, i cittadini hanno segnalato circa duemila siti; di questi, sette sono già stati bloccati e sembra che il loro contenuto fosse la pornografia infantile.
In sostanza, affinché un sito sia sottoposto al blocco della sua diffusione, occorre una denuncia da parte dei cittadini. Solo in questo caso interviene il servizio di vigilanza federale russa, il RosKomNadzor che dispone la chiusura dell’accesso al sito.
Non sono mancate proteste pubbliche dopo la firma del provvedimento; proteste che però non sono servite in quanto il governo ha ribadito che la legge non è un atto di censura.
lunedì 5 novembre 2012
Tre scenari per la Russia di domani
Il primo ministro Dmitry Medvedev si è incontrato negli scorsi giorni gli esperti per discutere il futuro dell’economia della Russia.
Nei giorni scorsi il capo del governo ha partecipato alla riunione del Consiglio internazionale degli esperti per la Russia, presieduto dall’ex ministro delle finanze Aleksej Kudrin. presso il Forum economico mondiale.
Gli esperti hanno presentato tre scenari di sviluppo.
Il primo scenario non prevede cambiamenti radicali; i prezzi del petrolio rimangono al livello di prima, assicurando l’ulteriore crescita dell’economia.
Il secondo è lo scenario di crisi; i prezzi del petrolio crollano e lo stato è obbligato a utilizzare dei meccanismi di compensazione (tagli all’infrastruttura, all’istruzione e alla sfera sociale).
Il terzo scenario prevede una maggiore efficienza delle istituzioni di mercato nelle condizioni di una forte flessione dei prezzi petroliferi.
Dmitry Medvedev ha detto che anche in futuro le autorità russe persevereranno alla miglioria delle attuali condizioni dell’attività imprenditoriale e del lavoro degli investitori.
Nei giorni scorsi il capo del governo ha partecipato alla riunione del Consiglio internazionale degli esperti per la Russia, presieduto dall’ex ministro delle finanze Aleksej Kudrin. presso il Forum economico mondiale.
Gli esperti hanno presentato tre scenari di sviluppo.
Il primo scenario non prevede cambiamenti radicali; i prezzi del petrolio rimangono al livello di prima, assicurando l’ulteriore crescita dell’economia.
Il secondo è lo scenario di crisi; i prezzi del petrolio crollano e lo stato è obbligato a utilizzare dei meccanismi di compensazione (tagli all’infrastruttura, all’istruzione e alla sfera sociale).
Il terzo scenario prevede una maggiore efficienza delle istituzioni di mercato nelle condizioni di una forte flessione dei prezzi petroliferi.
Dmitry Medvedev ha detto che anche in futuro le autorità russe persevereranno alla miglioria delle attuali condizioni dell’attività imprenditoriale e del lavoro degli investitori.
mercoledì 31 ottobre 2012
Exhibitaly per le infrastrutture russe
Dopo l’intervento della Commissione Europea in tema di infrastrutture russe è stato presentato a Mosca "Exhibitaly - Eccellenze italiane d'oggi" con la presenza di importanti cariche istituzionali italiane.
A due giorni dall’intervento della Commissione Europea che ha riferito al Consiglio di Lussemburgo del crescente numero di problemi con la Russia in materia di trasporti aerei, stradali e ferroviari, è stato presentato a Mosca "Exhibitaly - Eccellenze italiane d'oggi".
Il progetto ha come obiettivo principale, come spiegato agli interlocutori russi dall'ambasciatore Antonio Zanardi Landi, quello di raccontare l'approccio italiano all'imprenditorialità, che unisce in sé innovazione, attenzione all'ambiente, cultura e stile.
Presente all’inaugurazione anche Riccardo Monti, responsabile dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, che ha commentato: “Intendiamo essere sempre più operativi nelle grandi gare nel settore delle ferrovie, dei trasporti. La Russia ha un ambizioso programma infrastrutturale (Mosca, da sola, ha stanziato 50 miliardi di dollari per il rinnovamento delle infrastrutture) e l'Italia vorrebbe esserne protagonista”.
Ad oggi le problematiche con la Federazione sono da ritrovare principalmente negli oneri imposti ai sorvoli della Siberia oltre alle discriminazione nei trasporti su strada e ferrovia. La Commissione Europea ha chiesto agli Stati membri di agire tutti insieme per sanare questa situazione.
L'obiettivo che si pone Exhibitaly è dunque quello di far conoscere ai russi l'"altra faccia" del Made in Italy; accanto a moda, lusso e design, l'alta tecnologia italiana ha una presenza sempre più affermata in Russia.
A due giorni dall’intervento della Commissione Europea che ha riferito al Consiglio di Lussemburgo del crescente numero di problemi con la Russia in materia di trasporti aerei, stradali e ferroviari, è stato presentato a Mosca "Exhibitaly - Eccellenze italiane d'oggi".
Il progetto ha come obiettivo principale, come spiegato agli interlocutori russi dall'ambasciatore Antonio Zanardi Landi, quello di raccontare l'approccio italiano all'imprenditorialità, che unisce in sé innovazione, attenzione all'ambiente, cultura e stile.
Presente all’inaugurazione anche Riccardo Monti, responsabile dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, che ha commentato: “Intendiamo essere sempre più operativi nelle grandi gare nel settore delle ferrovie, dei trasporti. La Russia ha un ambizioso programma infrastrutturale (Mosca, da sola, ha stanziato 50 miliardi di dollari per il rinnovamento delle infrastrutture) e l'Italia vorrebbe esserne protagonista”.
Ad oggi le problematiche con la Federazione sono da ritrovare principalmente negli oneri imposti ai sorvoli della Siberia oltre alle discriminazione nei trasporti su strada e ferrovia. La Commissione Europea ha chiesto agli Stati membri di agire tutti insieme per sanare questa situazione.
L'obiettivo che si pone Exhibitaly è dunque quello di far conoscere ai russi l'"altra faccia" del Made in Italy; accanto a moda, lusso e design, l'alta tecnologia italiana ha una presenza sempre più affermata in Russia.
lunedì 29 ottobre 2012
La Russia pensa a nuove strategie anti-crisi
Putin ha incontrato il Club Valdai a Mosca. Le materie prime e il loro buon utilizzo ancora al centro della strategia russa.
Lo scorso 25 ottobre Vladimir Putin ha ricevuto alcuni membri del club di discussione Valdai nella sua residenza a Mosca. Queste le più importanti parole da lui rilasciate: “Quanto agli idrocarburi e alle altre materie prime, siamo fortunati ad averle o meno, esiste un’opinione secondo cui l’economia dell’Unione Sovietica iniziò a frenare proprio nel momento in cui incominciò la produzione di grosse quantità di petrolio”. In questo momento storico in cui le istituzioni europee non sono in grado di affrontare con efficienza l’attuale crisi, la Russia ha però dimostrato la capacità di superare tutto questo, secondo gli esperti, proprio grazie alle riserve delle materie prime. Putin ha infatti così continuato: “Quando il petrolio è in abbondanza, i prezzi calano. Con forte entrate dagli idrocarburi, l’economia sovietica si arenò. Una sfida simile si trova ad affrontare anche la Russia di oggi. Veniamo messi alla prova. Ma proprio per questo puntiamo alla diversificazione dell’economia nazionale. Lo facciamo con successo? Secondo me, sì”.
Si è infine discusso della crisi economica che ha investito l’Europa dove Putin ha evidenziato l’opportunità delle decisioni di carattere sistemico. Molti sono ancora i nodi economici legati però al potere dei partiti politici.
Lo scorso 25 ottobre Vladimir Putin ha ricevuto alcuni membri del club di discussione Valdai nella sua residenza a Mosca. Queste le più importanti parole da lui rilasciate: “Quanto agli idrocarburi e alle altre materie prime, siamo fortunati ad averle o meno, esiste un’opinione secondo cui l’economia dell’Unione Sovietica iniziò a frenare proprio nel momento in cui incominciò la produzione di grosse quantità di petrolio”. In questo momento storico in cui le istituzioni europee non sono in grado di affrontare con efficienza l’attuale crisi, la Russia ha però dimostrato la capacità di superare tutto questo, secondo gli esperti, proprio grazie alle riserve delle materie prime. Putin ha infatti così continuato: “Quando il petrolio è in abbondanza, i prezzi calano. Con forte entrate dagli idrocarburi, l’economia sovietica si arenò. Una sfida simile si trova ad affrontare anche la Russia di oggi. Veniamo messi alla prova. Ma proprio per questo puntiamo alla diversificazione dell’economia nazionale. Lo facciamo con successo? Secondo me, sì”.
Si è infine discusso della crisi economica che ha investito l’Europa dove Putin ha evidenziato l’opportunità delle decisioni di carattere sistemico. Molti sono ancora i nodi economici legati però al potere dei partiti politici.
venerdì 26 ottobre 2012
Tetto di spesa per i minori
Il Ministero della Giustizia ha indirizzato al governo russo la proposta di correzione al progetto di legge sulla nuova stesura del Codice Civile. I giovani dai 14 ai 18 anni potrebbero così disporre del proprio guadagno mensile solo fino a un massimo di tre volte tanto il costo della vita procapite in Russia.
In Russia secondo l’articolo 26 del Codice Civile i giovani possono oggi disporre liberamente dei propri mezzi economici.
Con la proposta di modifica le cose potrebbero cambiare. I minorenni dai 14 ai 18 anni verranno privati del diritto di fare spese ingenti e quindi disporre del proprio guadagno mensile fino a un massimo di tre volte tanto il costo della vita procapite nel Paese.
Nel secondo trimestre 2012 tale cifra ammontava a 6.385 rubli; i ragazzi potrebbero dunque poter spendere in modo autonomo non più di 19.155 rubli al mese. Nel caso in cui le modifiche vengano accolte i giovani dovranno lasciare una parte dello stipendio ai genitori.
Esistono però una serie di professioni (cinema, televisione e moda su tutti) in cui i minori percepiscono molti più soldi. A detta di Galina Grebenshikova, manager dell’agenzia di moda Fashion, le modelle tra i 15 e i 17 anni guadagnano in media 40.000 rubli al mese. “A prescindere dalle limitazioni – continua Grebenshikova – i compensi nel mondo della moda non diminuiranno. Credo che sia un bene dare ai ragazzi dei limiti nelle spese, ci saranno meno tentazioni di sperperare grandi quantità di denaro in alcool o droga”.
La procedura per le restrizioni non è stata ad oggi registrata dai legislatori.
Per ora la Duma di Stato non ha espresso un parere comune riguardo alla proposta e come ha dichiarato Irina Manujlova, membro del partito Russia Unita, si potrebbero limitare i giovani fino ai 16 anni esclusivamente per quanto riguarda la gestione dei mezzi economici personali.
“Sarei anche pronta a sostenere questa iniziativa – afferma Manujlova – non penso che da parte dei genitori ci possa essere un uso sconsiderato, da noi poi non ci sono molti adolescenti con uno stipendio che supera i 20.000 rubli, soprattutto nelle regioni; si tratta più che altro di casi sporadici. I genitori dal canto loro hanno una responsabilità nei confronti dei figli, quindi non vedo alcuna tragedia nell’idea che possano avere accesso ai soldi dei loro ragazzi”.
In Russia secondo l’articolo 26 del Codice Civile i giovani possono oggi disporre liberamente dei propri mezzi economici.
Con la proposta di modifica le cose potrebbero cambiare. I minorenni dai 14 ai 18 anni verranno privati del diritto di fare spese ingenti e quindi disporre del proprio guadagno mensile fino a un massimo di tre volte tanto il costo della vita procapite nel Paese.
Nel secondo trimestre 2012 tale cifra ammontava a 6.385 rubli; i ragazzi potrebbero dunque poter spendere in modo autonomo non più di 19.155 rubli al mese. Nel caso in cui le modifiche vengano accolte i giovani dovranno lasciare una parte dello stipendio ai genitori.
Esistono però una serie di professioni (cinema, televisione e moda su tutti) in cui i minori percepiscono molti più soldi. A detta di Galina Grebenshikova, manager dell’agenzia di moda Fashion, le modelle tra i 15 e i 17 anni guadagnano in media 40.000 rubli al mese. “A prescindere dalle limitazioni – continua Grebenshikova – i compensi nel mondo della moda non diminuiranno. Credo che sia un bene dare ai ragazzi dei limiti nelle spese, ci saranno meno tentazioni di sperperare grandi quantità di denaro in alcool o droga”.
La procedura per le restrizioni non è stata ad oggi registrata dai legislatori.
Per ora la Duma di Stato non ha espresso un parere comune riguardo alla proposta e come ha dichiarato Irina Manujlova, membro del partito Russia Unita, si potrebbero limitare i giovani fino ai 16 anni esclusivamente per quanto riguarda la gestione dei mezzi economici personali.
“Sarei anche pronta a sostenere questa iniziativa – afferma Manujlova – non penso che da parte dei genitori ci possa essere un uso sconsiderato, da noi poi non ci sono molti adolescenti con uno stipendio che supera i 20.000 rubli, soprattutto nelle regioni; si tratta più che altro di casi sporadici. I genitori dal canto loro hanno una responsabilità nei confronti dei figli, quindi non vedo alcuna tragedia nell’idea che possano avere accesso ai soldi dei loro ragazzi”.
lunedì 22 ottobre 2012
La Russia per il mercato africano delle armi
L’esportazione delle armi russe nei paesi africani è in forte aumento. Il concorrente più serio dei produttori russi di armamenti sarà la Cina.
Partiamo da un dato. Il Fondo Monetario Internazionale prevede la crescita del PIL dei paesi africani di 5,5% nel 2012.
Da qui si può capire l’interesse mostrato dalla Russia relativamente al mercato delle armi nei confronti dei paesi africani. Questi ultimi, assieme alla crescita economica, stanno consolidando la loro infrastruttura militare. L’Uganda (che nel 2011 ha concordato con la Russia l’acquisto di 6 caccia pesanti Sukhoi Su-30MK2 per la somma totale di 740 milioni di dollari), la Nigeria, la Guinea Equatoriale, la Tanzania e il Kenya acquistano sempre più armi, aerei caccia, elicotteri da combattimento, mezzi armati di terra.
L’acquisto di armi in Russia permette ai paesi africani di evitare la scelta tra i paesi occidentali e la Cina.
Secondo i dati della Rosoboroneksport, società russa che nel 2011 ha fornito alla Thailandia i primi elicotteri Mil MI-17B-5, l’Africa rappresenta il 7% dell’esportazione totale delle armi russe, con un giro d’affari complessivo che si aggira sui 13 miliardi di dollari, in cui l’Africa detiene una quota di mercato del 7%, pari a 900 milioni di dollari.
Il concorrente principale della Russia sul mercato africano è ora la Cina, che ha incamerato grandi successi nell’esportazione di armi verso i paesi africani negli anni ‘90 e 2000. In particolare la Cina esportava nei paesi della regione (Nigeria e Tanzania) i caccia J-7 e un grande numero di blindati leggeri per i servizi di sicurezza locali.
Partiamo da un dato. Il Fondo Monetario Internazionale prevede la crescita del PIL dei paesi africani di 5,5% nel 2012.
Da qui si può capire l’interesse mostrato dalla Russia relativamente al mercato delle armi nei confronti dei paesi africani. Questi ultimi, assieme alla crescita economica, stanno consolidando la loro infrastruttura militare. L’Uganda (che nel 2011 ha concordato con la Russia l’acquisto di 6 caccia pesanti Sukhoi Su-30MK2 per la somma totale di 740 milioni di dollari), la Nigeria, la Guinea Equatoriale, la Tanzania e il Kenya acquistano sempre più armi, aerei caccia, elicotteri da combattimento, mezzi armati di terra.
L’acquisto di armi in Russia permette ai paesi africani di evitare la scelta tra i paesi occidentali e la Cina.
Secondo i dati della Rosoboroneksport, società russa che nel 2011 ha fornito alla Thailandia i primi elicotteri Mil MI-17B-5, l’Africa rappresenta il 7% dell’esportazione totale delle armi russe, con un giro d’affari complessivo che si aggira sui 13 miliardi di dollari, in cui l’Africa detiene una quota di mercato del 7%, pari a 900 milioni di dollari.
Il concorrente principale della Russia sul mercato africano è ora la Cina, che ha incamerato grandi successi nell’esportazione di armi verso i paesi africani negli anni ‘90 e 2000. In particolare la Cina esportava nei paesi della regione (Nigeria e Tanzania) i caccia J-7 e un grande numero di blindati leggeri per i servizi di sicurezza locali.
giovedì 18 ottobre 2012
AAR vende a Rosneft per 28 Mld
È di 28 miliardi di dollari l’accordo che il consorzio di oligarchi AAR sta per concludere con la major petrolifera pubblica Rosneft per la vendita del suo pacchetto azionario.
Il consorzio di oligarchi AAR, guidato da Mikhail Fridman, sta per concludere un accordo da 28 miliardi di dollari con la major petrolifera pubblica Rosneft per la vendita del suo pacchetto azionario attraverso la joint venture Tnk-Bp, in cui i miliardari russi sono soci paritetici della British Petroleum.
Secondo i principali network internazionali, le parti avrebbero firmato una bozza di accordo lo scorso 16 ottobre a Mosca; la decisione di vendita non è irreversibile. Il patto prevede una parte di pagamento cash (tra i 15 e i 20 miliardi di dollari) e un sensibile aumento della partecipazione di Bp in Rosneft, a 10-20% rispetto all'attuale 1,4%.
In base a un memorandum firmato con i miliardari russi è prevista in un secondo momento anche l'acquisizione della metà per ora ancora in mano russa.
La firma pare possa arrivare già durante la giornata odierna.
Il consorzio di oligarchi AAR, guidato da Mikhail Fridman, sta per concludere un accordo da 28 miliardi di dollari con la major petrolifera pubblica Rosneft per la vendita del suo pacchetto azionario attraverso la joint venture Tnk-Bp, in cui i miliardari russi sono soci paritetici della British Petroleum.
Secondo i principali network internazionali, le parti avrebbero firmato una bozza di accordo lo scorso 16 ottobre a Mosca; la decisione di vendita non è irreversibile. Il patto prevede una parte di pagamento cash (tra i 15 e i 20 miliardi di dollari) e un sensibile aumento della partecipazione di Bp in Rosneft, a 10-20% rispetto all'attuale 1,4%.
In base a un memorandum firmato con i miliardari russi è prevista in un secondo momento anche l'acquisizione della metà per ora ancora in mano russa.
La firma pare possa arrivare già durante la giornata odierna.
lunedì 15 ottobre 2012
Nuova fase di sviluppo
Nel corso del Forum Economico Mondiale per l'economia, Medvedev ha affermato che sebbene l'adesione della Russia all'OMC porterà una serie di sfide in diversi settori, la Russia sarà in grado di affrontare ogni tipo di situazione.
Intervenuto nel corso del Forum Economico Mondiale per l'economia, il premier russo, Dmitrii Medvedev, ha affermato che nel processo d'integrazione economica mondiale degli ultimi anni, la Federazione Russa ha fatto notevoli progressi e di sviluppo, dettati in primis dall’entrata a far parte dell'OMC.
Il Forum Economico Mondiale per l'economia, tenutosi a Mosca, ha visto la presenza di importanti figure tra le quali Medvedev che ha affermato inoltre che sebbene l'adesione della Russia all'OMC porterà una serie di sfide in diversi settori, la Russia sarà in grado di affrontare ogni tipo di situazione.
In un periodo mondiale dove la ripresa economica mondiale non è ottimista, i dati macroeconomici della Russia fanno invece ben sperare; la crescita economica è relativamente stabile ed è pensiero del Primo ministro di poter mantenere questo ritmo di sviluppo per il prossimo periodo.
Intervenuto nel corso del Forum Economico Mondiale per l'economia, il premier russo, Dmitrii Medvedev, ha affermato che nel processo d'integrazione economica mondiale degli ultimi anni, la Federazione Russa ha fatto notevoli progressi e di sviluppo, dettati in primis dall’entrata a far parte dell'OMC.
Il Forum Economico Mondiale per l'economia, tenutosi a Mosca, ha visto la presenza di importanti figure tra le quali Medvedev che ha affermato inoltre che sebbene l'adesione della Russia all'OMC porterà una serie di sfide in diversi settori, la Russia sarà in grado di affrontare ogni tipo di situazione.
In un periodo mondiale dove la ripresa economica mondiale non è ottimista, i dati macroeconomici della Russia fanno invece ben sperare; la crescita economica è relativamente stabile ed è pensiero del Primo ministro di poter mantenere questo ritmo di sviluppo per il prossimo periodo.
giovedì 11 ottobre 2012
Nucleare russo a una svolta?
Ieri, 10 ottobre, il ministero egli Esteri russo ha annunciato che non intende rinnovare l'accordo con gli Usa sul programma "Nunn-Lugar", per lo smantellamento delle armi nucleari e chimiche di epoca sovietica, in scadenza la prossima primavera.
Il programma Cooperative threat reduction (Ctr), meglio conosciuto come "Nunn-Lugar", che dal 1991 ha aiutato la Russia, l'Ucraina, il Kazakistan e la Bielorussia a disattivare oltre 7 mila testate nucleari, non verrà confermato. Lo scorso 10 ottobre il ministero egli Esteri russo ha infatti annunciato che non intende rinnovare l'accordo.
A rivelare l'intenzione del Cremlino è stato per primo Kommersant, che ha scritto che ora Mosca avrebbe i soldi per prendersi cura in proprio della radioattiva eridatata della guerra fredda ma che la svolta è avvenuta soprattutto perché lo stesso Cremlino teme che il programma bilaterale dia agli Stati Uniti troppo accesso alle informazioni sulle tecnologie militari russe.
La domanda che si pongono gli esperti ora è se Mosca voglia affossare definitivamente l'accordo o adattarlo chiedendo ancora di più. Un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri russo ha annunciato che, senza una profonda revisione, non verrà accettata la proposta americana di estendere il programma oltre il 2013. Il viceministro agli esteri Sergei Ryabkov ha ribadito: “I nostri partner americani sanno che la loro proposta non corrisponde alle nostre idee su quali siano la forma e le basi di cui abbiamo bisogno per sviluppare ulteriormente la cooperazione. Per questo, abbiamo bisogno, in particolare, di un quadro legale diverso e più moderno. La parte americana sa che non vogliamo una nuova estensione. Questa non è una novità”. Ma i russi non dicono quali siano queste modifiche necessarie.
Kenneth Luongo, presidente di Partnership for global security si è limitato ad affermare che: “A mio parere, la fine del programma sarebbe un grave errore per entrambe le parti e per la comunità globale.”
Il programma Cooperative threat reduction (Ctr), meglio conosciuto come "Nunn-Lugar", che dal 1991 ha aiutato la Russia, l'Ucraina, il Kazakistan e la Bielorussia a disattivare oltre 7 mila testate nucleari, non verrà confermato. Lo scorso 10 ottobre il ministero egli Esteri russo ha infatti annunciato che non intende rinnovare l'accordo.
A rivelare l'intenzione del Cremlino è stato per primo Kommersant, che ha scritto che ora Mosca avrebbe i soldi per prendersi cura in proprio della radioattiva eridatata della guerra fredda ma che la svolta è avvenuta soprattutto perché lo stesso Cremlino teme che il programma bilaterale dia agli Stati Uniti troppo accesso alle informazioni sulle tecnologie militari russe.
La domanda che si pongono gli esperti ora è se Mosca voglia affossare definitivamente l'accordo o adattarlo chiedendo ancora di più. Un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri russo ha annunciato che, senza una profonda revisione, non verrà accettata la proposta americana di estendere il programma oltre il 2013. Il viceministro agli esteri Sergei Ryabkov ha ribadito: “I nostri partner americani sanno che la loro proposta non corrisponde alle nostre idee su quali siano la forma e le basi di cui abbiamo bisogno per sviluppare ulteriormente la cooperazione. Per questo, abbiamo bisogno, in particolare, di un quadro legale diverso e più moderno. La parte americana sa che non vogliamo una nuova estensione. Questa non è una novità”. Ma i russi non dicono quali siano queste modifiche necessarie.
Kenneth Luongo, presidente di Partnership for global security si è limitato ad affermare che: “A mio parere, la fine del programma sarebbe un grave errore per entrambe le parti e per la comunità globale.”
lunedì 8 ottobre 2012
Più ferie contro la crisi
Dal 2013 i lavoratori russi potranno trascorrere a casa cinque giorni in più: in tutto almeno 19 giorni, di cui dieci nel mese di gennaio e nove in maggio. Scettici gli esperti.
Il governo russo decide di allungare le ferie dei lavoratori visto il perdurare della crisi nel Paese. Dal prossimo anno infatti sono stati stabiliti 5 giorni di ferie aggiuntivi: in tutto quasi 20 giorni, di cui dieci nel mese di gennaio e nove in maggio. Se a questi si aggiungono le feste che cadono durante il fine settimana, e che vengono successivamente recuperate, e le commemorazioni patriottiche di vario tipo, alla popolazione russa verrà offerto un calendario che favorirà l'oblio della crisi.
Gli economisti prendono posizioni negative a riguardo come dimostra la società di consulenza Fbk, la quale sostiene che dieci giorni di riposo, durante i quali i giornali non usciranno e le banche resteranno chiuse, valgono circa 5 miliardi di euro. Un esperto afferma che un paese come la Russia, che si trova al di sotto del cinquantesimo posto a livello mondiale nel rapporto tra pil e abitanti, non può permettersi un lusso del genere.
Le piccole e medie imprese sono contrariate e anche la borsa dovrà adeguarsi. Dal 28 dicembre all'8 gennaio, dati i deboli volumi di scambi previsti, è stato deciso di far funzionare i principali indici a regime ridotto.
Il governo russo decide di allungare le ferie dei lavoratori visto il perdurare della crisi nel Paese. Dal prossimo anno infatti sono stati stabiliti 5 giorni di ferie aggiuntivi: in tutto quasi 20 giorni, di cui dieci nel mese di gennaio e nove in maggio. Se a questi si aggiungono le feste che cadono durante il fine settimana, e che vengono successivamente recuperate, e le commemorazioni patriottiche di vario tipo, alla popolazione russa verrà offerto un calendario che favorirà l'oblio della crisi.
Gli economisti prendono posizioni negative a riguardo come dimostra la società di consulenza Fbk, la quale sostiene che dieci giorni di riposo, durante i quali i giornali non usciranno e le banche resteranno chiuse, valgono circa 5 miliardi di euro. Un esperto afferma che un paese come la Russia, che si trova al di sotto del cinquantesimo posto a livello mondiale nel rapporto tra pil e abitanti, non può permettersi un lusso del genere.
Le piccole e medie imprese sono contrariate e anche la borsa dovrà adeguarsi. Dal 28 dicembre all'8 gennaio, dati i deboli volumi di scambi previsti, è stato deciso di far funzionare i principali indici a regime ridotto.
mercoledì 3 ottobre 2012
Social network in espansione in Russia
Novità importanti dal fronte della piattaforma di Mark Zuckerberg, che annuncia l'accordo con il sistema di conservazione dati per espandere la presenza del social sul territorio russo.
Si è svolto a Gorki, appena fuori Mosca, l'incontro tra Mark Zuckerberg, numero 1 di Facebook, e il Primo Ministro russo Dmitry Medvedev.
Durante la visita è stato firmato un accordo tra la società statunitense e Dropbox, una piattaforma di storage. Grazie alla nuova alleanza gli utenti avranno la possibilità di caricare file e condividerli all'interno dei Gruppi e ciò potrà essere sfruttato, ad esempio, dagli studenti per scambiarsi i files delle dispense da studiare.
Durante l’incontro, il fondatore di Facebook ha discusso anche su alcune questioni legate alla propria volontà di espandere la presenza della sua piattaforma social anche in Russia. Secondo i dati in possesso dell’azienda americana, pare che siano “solamente” dieci i milioni di utenti russi, contro i 37 milioni ancora legati ad un social locale (Vkontakte).
A seguito dell'incontro è stata concordata l'apertura di una sede di ricerca e sviluppo di Palo Alto sul territorio; è noto infatti l’interesse nei confronti degli sviluppatori e programmatori per social network che lo Stato Russo vanta.
Facebook rappresenta ad oggi un importante opportunità per le aziende; non dimentichiamo infatti che questo strumento consente alle stesse di incrementare il valore della loro presenza sul territorio ampliando i loro rapporti con i fan del mondo fisico tangibile e creando una brand experience in generale più ricca e di valore.
Si è svolto a Gorki, appena fuori Mosca, l'incontro tra Mark Zuckerberg, numero 1 di Facebook, e il Primo Ministro russo Dmitry Medvedev.
Durante la visita è stato firmato un accordo tra la società statunitense e Dropbox, una piattaforma di storage. Grazie alla nuova alleanza gli utenti avranno la possibilità di caricare file e condividerli all'interno dei Gruppi e ciò potrà essere sfruttato, ad esempio, dagli studenti per scambiarsi i files delle dispense da studiare.
Durante l’incontro, il fondatore di Facebook ha discusso anche su alcune questioni legate alla propria volontà di espandere la presenza della sua piattaforma social anche in Russia. Secondo i dati in possesso dell’azienda americana, pare che siano “solamente” dieci i milioni di utenti russi, contro i 37 milioni ancora legati ad un social locale (Vkontakte).
A seguito dell'incontro è stata concordata l'apertura di una sede di ricerca e sviluppo di Palo Alto sul territorio; è noto infatti l’interesse nei confronti degli sviluppatori e programmatori per social network che lo Stato Russo vanta.
Facebook rappresenta ad oggi un importante opportunità per le aziende; non dimentichiamo infatti che questo strumento consente alle stesse di incrementare il valore della loro presenza sul territorio ampliando i loro rapporti con i fan del mondo fisico tangibile e creando una brand experience in generale più ricca e di valore.
lunedì 1 ottobre 2012
Scelte le sedi per i Mondiali di calcio 2018
A sei anni dal calcio d’inizio sono state scelte le città dove verranno disputati i match valevoli per la Coppa del Mondo.
Che il calcio in Russia rappresenti un’opportunità per gli investitori stranieri non è più una novità.
A due anni dal fischio d’inizio dei Mondiali di calcio del 2014 in Brasile, si pensa già a quelli del 2018, che si disputeranno in Russia. Il tutto rientra infatti sul fronte delle sette grandi opere che nei prossimi anni vedranno coinvolte la Federazione Russa, per un valore complessivo di investimenti di 20 mila miliardi di rubli (pari a circa 468,3 miliardi di euro).
Nel weekend scorso sono state annunciate le 11 città e i 12 stadi che ospiteranno gli incontri. Le sedi saranno: Mosca, che avrà 2 impianti, San Pietroburgo, Kaliningrad, Nizhny Novgorod, Kazan, Samara, Saransk, Volgograd, Rostov, Sochi ed Ekaterinburg. La finale dovrebbe essere ospitata dallo stadio Luzhniki, che ha una capacità di 90mila spettatori.
“Avete visto come le città selezionate hanno reagito all’annuncio” ha spiegato il numero 1 della Fifa, Blatter. “È stato come se avessero ottenuto i Giochi Olimpici, o il regalo più bello del mondo. Questo è il calcio. Ovviamente non tutti possono essere contenti. E non tutti possono esserlo perché c’era una lista, un numero di sedi da scegliere e alcune sono state scartate obbligatoriamente. È come in una squadra di calcio: bisogna scegliere gli 11 giocatori da mandare in campo; ecco, noi abbiamo scelto le 11 città”.
Gli altri top-progetti previsti riguardano l'ampliamento di Mosca; le Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014; il rilancio del Caucaso del Nord; la costruzione dei gasdotti North e South Stream e del gasdotto Altai; il sistema di navigazione satellitare globale russo Glonass.
Che il calcio in Russia rappresenti un’opportunità per gli investitori stranieri non è più una novità.
A due anni dal fischio d’inizio dei Mondiali di calcio del 2014 in Brasile, si pensa già a quelli del 2018, che si disputeranno in Russia. Il tutto rientra infatti sul fronte delle sette grandi opere che nei prossimi anni vedranno coinvolte la Federazione Russa, per un valore complessivo di investimenti di 20 mila miliardi di rubli (pari a circa 468,3 miliardi di euro).
Nel weekend scorso sono state annunciate le 11 città e i 12 stadi che ospiteranno gli incontri. Le sedi saranno: Mosca, che avrà 2 impianti, San Pietroburgo, Kaliningrad, Nizhny Novgorod, Kazan, Samara, Saransk, Volgograd, Rostov, Sochi ed Ekaterinburg. La finale dovrebbe essere ospitata dallo stadio Luzhniki, che ha una capacità di 90mila spettatori.
“Avete visto come le città selezionate hanno reagito all’annuncio” ha spiegato il numero 1 della Fifa, Blatter. “È stato come se avessero ottenuto i Giochi Olimpici, o il regalo più bello del mondo. Questo è il calcio. Ovviamente non tutti possono essere contenti. E non tutti possono esserlo perché c’era una lista, un numero di sedi da scegliere e alcune sono state scartate obbligatoriamente. È come in una squadra di calcio: bisogna scegliere gli 11 giocatori da mandare in campo; ecco, noi abbiamo scelto le 11 città”.
Gli altri top-progetti previsti riguardano l'ampliamento di Mosca; le Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014; il rilancio del Caucaso del Nord; la costruzione dei gasdotti North e South Stream e del gasdotto Altai; il sistema di navigazione satellitare globale russo Glonass.
giovedì 27 settembre 2012
Chiude Radio Europa Libera
A novembre verrà chiusa Radio Europa Libera. La decisione è stata presa dalle autorità russe che hanno posto fine all’attività di US Aid , agenzia americana per gli aiuti allo sviluppo, dalla quale la Radio dipendeva.
Con l’entrata in vigore della nuova legge che indebolisce le organizzazioni non governative che ricevono finanziamenti dall'estero sarà presto chiusa Radio Europa (collegata all’americana US Aid)Libera. La nuova normativa sottrarrà, di fatto, l'utilizzo delle frequenze dal prossimo dieci novembre e ciò comporterà il licenziamento di decine di giornalisti.
La Radio non lascerà ad ogni modo il Paese. "Non rinunciamo al nostro impegno che è quello di assicurarvi la prospettiva unica della copertura delle notizie e degli eventi di Svoboda in Russia" ha spiegato il presidente di Radio Free Europe/Radio Liberty, Steve Korn precisando che l'emittente, che trasmetteva in Russia dal 1953, grazie a finanziamenti del governo americano, si concentrerà adesso su piattaforme digitali, incluso il web e i telefonini, e sui contenuti on demand.
Resta comunque il sospetto concreto e preoccupante che nel Paese si stia dando sempre più una base giuridica alla “censura preventiva” e alle misure repressive sorpassando le leggi ordinarie.
Con l’entrata in vigore della nuova legge che indebolisce le organizzazioni non governative che ricevono finanziamenti dall'estero sarà presto chiusa Radio Europa (collegata all’americana US Aid)Libera. La nuova normativa sottrarrà, di fatto, l'utilizzo delle frequenze dal prossimo dieci novembre e ciò comporterà il licenziamento di decine di giornalisti.
La Radio non lascerà ad ogni modo il Paese. "Non rinunciamo al nostro impegno che è quello di assicurarvi la prospettiva unica della copertura delle notizie e degli eventi di Svoboda in Russia" ha spiegato il presidente di Radio Free Europe/Radio Liberty, Steve Korn precisando che l'emittente, che trasmetteva in Russia dal 1953, grazie a finanziamenti del governo americano, si concentrerà adesso su piattaforme digitali, incluso il web e i telefonini, e sui contenuti on demand.
Resta comunque il sospetto concreto e preoccupante che nel Paese si stia dando sempre più una base giuridica alla “censura preventiva” e alle misure repressive sorpassando le leggi ordinarie.
lunedì 24 settembre 2012
Cresce l’export italiano verso la Russia
L'export italiano verso Mosca a giugno di quest'anno e' cresciuto dell'11,6% per un valore di quasi 900 mln euro.
Durante la presentazione del "Forum Euroasitico 2012", che si terrà a Verona nel prossimo mese, sono stati resi noti alcuni importanti dati commerciali.
Nel 2011 il valore degli scambi tra l’Italia e la Russia ha superato quota 27 mld euro (+21% a/a); il Belpaese, secondo i dati elaborati dall'Ice, risulta essere quindi uno dei partner più strategici nei rapporti commerciali con Mosca. Nel primo semestre 2012, l’interscambio ha visto una crescita del 5,1%; l'export italiano verso Mosca a giugno di quest'anno è cresciuto dell'11,6% per un valore di quasi 900 mln euro, con un saldo commerciale comunque favorevole ai russi grazie alla fornitura di materie prime energetiche. Le importazioni in Italia fanno invece registrare un + 3,1%.
La Russia, insieme alla Cina, è quindi tra i Paesi più in evoluzione per gli scambi commerciali italiani. È parere degli esperti che la crescita della middle class russa creerà importanti opportunità per le aziende italiane che operano nella moda e nel food.
Durante la presentazione del "Forum Euroasitico 2012", che si terrà a Verona nel prossimo mese, sono stati resi noti alcuni importanti dati commerciali.
Nel 2011 il valore degli scambi tra l’Italia e la Russia ha superato quota 27 mld euro (+21% a/a); il Belpaese, secondo i dati elaborati dall'Ice, risulta essere quindi uno dei partner più strategici nei rapporti commerciali con Mosca. Nel primo semestre 2012, l’interscambio ha visto una crescita del 5,1%; l'export italiano verso Mosca a giugno di quest'anno è cresciuto dell'11,6% per un valore di quasi 900 mln euro, con un saldo commerciale comunque favorevole ai russi grazie alla fornitura di materie prime energetiche. Le importazioni in Italia fanno invece registrare un + 3,1%.
La Russia, insieme alla Cina, è quindi tra i Paesi più in evoluzione per gli scambi commerciali italiani. È parere degli esperti che la crescita della middle class russa creerà importanti opportunità per le aziende italiane che operano nella moda e nel food.
martedì 18 settembre 2012
Accordi tra Russia e Moldavia
Mosca porterà le proprie Società in Moldavia. Lo ha dichiarato Vladimir Putin ad un incontro con il giovane Primo Ministro moldavo, Vlad Filat.
Nuovi importanti accordi tra Russia e Moldavia, con quest’ultima sempre più interessata alla cooperazione con gli investitori di Mosca. Secondo Vladimir Putin: “La cooperazione economica tra la Russia e la Moldavia registra uno sviluppo dinamico. Il volume degli investimenti russi accumulatisi nell’economia moldava è modesto, ci sono buone prospettive”.
Uno dei problemi principali tra i due Paesi è però ancora collegato alle forniture di gas naturale russo verso la Moldavia. Mosca infatti può concedere alla Moldavia uno sconto del 30% ma a patto che Chisinau denunci i documenti sulla cooperazione energetica con l’Ue e rimborsi i debiti per il gas russo già ricevuto che si stimano ad oltre quattro miliardi di dollari.
Alexandr Karavaev, esperto del Centro per lo studio dello spazio postsovietico, commenta così: “Un accordo con Mosca dovrà essere discusso a livello di Presidente e di Parlamento. I principi dell’integrazione europea possono avere la meglio, il partito governante può respingere questo accordo”.
Nuovi importanti accordi tra Russia e Moldavia, con quest’ultima sempre più interessata alla cooperazione con gli investitori di Mosca. Secondo Vladimir Putin: “La cooperazione economica tra la Russia e la Moldavia registra uno sviluppo dinamico. Il volume degli investimenti russi accumulatisi nell’economia moldava è modesto, ci sono buone prospettive”.
Uno dei problemi principali tra i due Paesi è però ancora collegato alle forniture di gas naturale russo verso la Moldavia. Mosca infatti può concedere alla Moldavia uno sconto del 30% ma a patto che Chisinau denunci i documenti sulla cooperazione energetica con l’Ue e rimborsi i debiti per il gas russo già ricevuto che si stimano ad oltre quattro miliardi di dollari.
Alexandr Karavaev, esperto del Centro per lo studio dello spazio postsovietico, commenta così: “Un accordo con Mosca dovrà essere discusso a livello di Presidente e di Parlamento. I principi dell’integrazione europea possono avere la meglio, il partito governante può respingere questo accordo”.
venerdì 14 settembre 2012
Summit annuale dell’Apec a Vladivostok
La scorsa settimana si è tenuto il summit annuale del forum dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) sull’isola di Russkij nei pressi di Vladivostok, in Russia.
Durante il summit annuale dell’Asia-Pacific Economic Cooperation, il presidente cinese Hu Jintao ha fatto appello a tutti i Paesi dell'Asia Pacifica a preservare la pace e la stabilità nella regione. Il Pacifico è diventato un terreno di tensioni anche commerciali, oltre che politiche.
“In quell’area ribollono tensioni non soltanto di tentazioni protezionistiche – ha affermato Vladimir Putin – come la Cina proclama. Ci sono forti diffidenze verso la Cina cresciuta militarmente, economicamente, politicamente e che fa incombere il suo peso su tutti i Paesi vicini per dispute territoriali. Tutti si rivolgono, quindi, agli Stati Uniti, e non si rivolgono alla Russia per bilanciare la Cina”.
L’Europa guarda con grande interesse all’Asia; dal punto di osservazione asiatico, invece, il vecchio continente sembra essere ancora molto lontano come confermano le parole di Putin: “E’ sempre più lontano in termini politici, perché queste tensioni territoriali che stanno montando nell’area, in Europa hanno poco eco. Però, economicamente l’Europa per la Cina conta. L’Unione Europea, di per sé, è il maggiore partner commerciale della Cina; infatti, Pechino cerca di avere rapporti bilaterali, per esempio coltiva bene quelli con la Germania. Con l’Unione Europea nel complesso ha rapporti solo protocollari, ma poi coltiva rapporti commerciali bilaterali”.
Durante il summit annuale dell’Asia-Pacific Economic Cooperation, il presidente cinese Hu Jintao ha fatto appello a tutti i Paesi dell'Asia Pacifica a preservare la pace e la stabilità nella regione. Il Pacifico è diventato un terreno di tensioni anche commerciali, oltre che politiche.
“In quell’area ribollono tensioni non soltanto di tentazioni protezionistiche – ha affermato Vladimir Putin – come la Cina proclama. Ci sono forti diffidenze verso la Cina cresciuta militarmente, economicamente, politicamente e che fa incombere il suo peso su tutti i Paesi vicini per dispute territoriali. Tutti si rivolgono, quindi, agli Stati Uniti, e non si rivolgono alla Russia per bilanciare la Cina”.
L’Europa guarda con grande interesse all’Asia; dal punto di osservazione asiatico, invece, il vecchio continente sembra essere ancora molto lontano come confermano le parole di Putin: “E’ sempre più lontano in termini politici, perché queste tensioni territoriali che stanno montando nell’area, in Europa hanno poco eco. Però, economicamente l’Europa per la Cina conta. L’Unione Europea, di per sé, è il maggiore partner commerciale della Cina; infatti, Pechino cerca di avere rapporti bilaterali, per esempio coltiva bene quelli con la Germania. Con l’Unione Europea nel complesso ha rapporti solo protocollari, ma poi coltiva rapporti commerciali bilaterali”.
mercoledì 12 settembre 2012
Blindati italiani alla prova di russo
Due veicoli corazzati di produzione italiana sono stati inviati in Russia nei giorni scorsi per essere sottoposti a test e valutazioni da parte del ministero della Difesa di Mosca.
La penultima settimana di agosto sono stati inviati dall’Italia in Russia, due veicoli militari, un Centauro e un Freccia, per dei controlli da parte del ministero della Difesa di Mosca.
La spedizione segue una precedente consegna di due veicoli similari ad inizio mese. L’Italia ha dunque consegnato nelle mani della Commissione militare-industriale russa un totale di due veicoli corazzati da combattimento/trasporto-truppe Freccia e due veicoli corazzati da ricognizione/anticarro Centauro.
La Commissione militare-industriale inizierà i test a metà settembre e li protrarrà fino a marzo 2013. Non è ancora chiaro quale sia il motivo della valutazione, anche se diverse fonti del governo russo si sono affrettate a negare un eventuale futuro acquisto da parte delle forze armate.
“Mosca non sta in alcun modo pianificando un acquisto su larga scala di veicoli corazzati esteri” ha tenuto a precisare il vice primo ministro Dmitry Rogozin aggiungendo che: “Mosca ha bisogno di alcuni esemplari per capire come sono fatti e quali vantaggi hanno. Un certo livello di cooperazione può essere valutato solo nel caso dell’assemblaggio e solo nei casi in cui la tecnologia russa non è all’avanguardia”.
Anche se non è ancora chiaro il motivo dei test, le ripercussioni per il nostro sistema industriale potrebbero essere notevoli. Le dichiarazioni del governo russo sono tutt’altro che positive, ma vanno comunque accolte per quello che sono: affermazioni pubbliche di ufficiali abituati ad utilizzare la propaganda ad uso e consumo dell’audience interna.
La penultima settimana di agosto sono stati inviati dall’Italia in Russia, due veicoli militari, un Centauro e un Freccia, per dei controlli da parte del ministero della Difesa di Mosca.
La spedizione segue una precedente consegna di due veicoli similari ad inizio mese. L’Italia ha dunque consegnato nelle mani della Commissione militare-industriale russa un totale di due veicoli corazzati da combattimento/trasporto-truppe Freccia e due veicoli corazzati da ricognizione/anticarro Centauro.
La Commissione militare-industriale inizierà i test a metà settembre e li protrarrà fino a marzo 2013. Non è ancora chiaro quale sia il motivo della valutazione, anche se diverse fonti del governo russo si sono affrettate a negare un eventuale futuro acquisto da parte delle forze armate.
“Mosca non sta in alcun modo pianificando un acquisto su larga scala di veicoli corazzati esteri” ha tenuto a precisare il vice primo ministro Dmitry Rogozin aggiungendo che: “Mosca ha bisogno di alcuni esemplari per capire come sono fatti e quali vantaggi hanno. Un certo livello di cooperazione può essere valutato solo nel caso dell’assemblaggio e solo nei casi in cui la tecnologia russa non è all’avanguardia”.
Anche se non è ancora chiaro il motivo dei test, le ripercussioni per il nostro sistema industriale potrebbero essere notevoli. Le dichiarazioni del governo russo sono tutt’altro che positive, ma vanno comunque accolte per quello che sono: affermazioni pubbliche di ufficiali abituati ad utilizzare la propaganda ad uso e consumo dell’audience interna.
lunedì 10 settembre 2012
Nuovo progetto per il controllo del web
Finanziato con 32,2 milioni di rubli un nuovo progetto per il controllo del web da parte dell’ Intelligence Internazionale russo.
Un sistema informatico per controllare le informazioni presenti sul web. Sembra questo il nuovo progetto messo in atto dal Cremlino e che andrà a colpire i nuovi media come la blogosfera e i social network, spazi dove le opinioni e i dibattiti trovano maggiore libertà e sfogo. Nonostante la notizia sia trapelata solo qualche giorno fa, il programma conta già di tre diversi progetti.
Il primo, Dibattito, si propone di ricercare i «centri di informazione online e le interazioni locali sui social network» o, in altre parole, andare a scovare tutti i blogger, i siti di informazione minore e i vari gruppi all’interno dei social network. Al progetto sono assegnati fondi per un totale di 4,41 milioni di Rubli ed è finalizzato alla comprensione di come le informazioni siano create e in base a quali meccanismi vengano diffuse, lette e condivise online.
Il secondo, Monitor-3, consentirà invece di comprendere come «controllare segretamente» questo tipo di informazioni; al progetto sono stati assegnati fondi per 4,99 milioni di Rubli.
Il terzo e più importante progetto, Tempesta-12, finanziato con 22,8 milioni di Rubli avrà come obiettivo quello di creare un software capace di «disseminare autonomamente» informazioni online e raggiungere un audience di massa. L’obiettivo pare sia quello di modificare l’opinione pubblica per indirizzarla verso altri pareri più allineati utilizzando gli account dei social network, pagine di blog di autori nuovi ma anche siti di personaggi esistenti.
Pare opinione degli esperti di comunicazione dunque che la fama di un web sregolato e multi-direzionale non sarà che un’utopia per la Federazione Russa, che invece è sulla buona strada per trasformare la sua Internet nell’ennesima cassa di risonanza governativa.
Un sistema informatico per controllare le informazioni presenti sul web. Sembra questo il nuovo progetto messo in atto dal Cremlino e che andrà a colpire i nuovi media come la blogosfera e i social network, spazi dove le opinioni e i dibattiti trovano maggiore libertà e sfogo. Nonostante la notizia sia trapelata solo qualche giorno fa, il programma conta già di tre diversi progetti.
Il primo, Dibattito, si propone di ricercare i «centri di informazione online e le interazioni locali sui social network» o, in altre parole, andare a scovare tutti i blogger, i siti di informazione minore e i vari gruppi all’interno dei social network. Al progetto sono assegnati fondi per un totale di 4,41 milioni di Rubli ed è finalizzato alla comprensione di come le informazioni siano create e in base a quali meccanismi vengano diffuse, lette e condivise online.
Il secondo, Monitor-3, consentirà invece di comprendere come «controllare segretamente» questo tipo di informazioni; al progetto sono stati assegnati fondi per 4,99 milioni di Rubli.
Il terzo e più importante progetto, Tempesta-12, finanziato con 22,8 milioni di Rubli avrà come obiettivo quello di creare un software capace di «disseminare autonomamente» informazioni online e raggiungere un audience di massa. L’obiettivo pare sia quello di modificare l’opinione pubblica per indirizzarla verso altri pareri più allineati utilizzando gli account dei social network, pagine di blog di autori nuovi ma anche siti di personaggi esistenti.
Pare opinione degli esperti di comunicazione dunque che la fama di un web sregolato e multi-direzionale non sarà che un’utopia per la Federazione Russa, che invece è sulla buona strada per trasformare la sua Internet nell’ennesima cassa di risonanza governativa.
lunedì 3 settembre 2012
Euroasiatica: nuove opportunità
Dopo la nascita l’anno scorso dell’Unione Doganale fra Russia, Kazakistan e Bielorussia, adesso si punta, per il 2015, all’Unione Euroasiatica.
Grandi novità previste con l’ingresso della Russia nel WTO. Dall’integrazione nello spazio sia postsovietico che euroasiatico, lo scenario mondiale dell'economia russa risulta improntato su di una sempre più forte concorrenza.“L’Unione Doganale e lo Spazio economico unico si basano sui principi dell’Organizzazione mondiale del commercio, le cui regole sono state inserite negli statuti di queste due strutture – afferma Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione – Per cui l’adesione della Russia al WTO avrà un impatto positivo sul loro sviluppo. Entro fine anno il Kazakistan concluderà tutte le procedure per l’ingresso nel WTO, alle condizioni analoghe a quelle della Russia”.
Si tratta di un’unione fra i paesi con la popolazione di 250 milioni di abitanti. L’obiettivo è ripristinare i legami fra le repubbliche ex sovietiche, a suo tempo molto forti. Il lavoro si è svolto in vari format. “Soltanto nei primi otto mesi di quest’anno – dichiara Nurlan Nigmatulin, presidente del parlamento kazako - l’interscambio commerciale fra Russia e Kazakistan ha superato gli undici miliardi di dollari, confermando che il partenariato fra i nostri due paesi ha un carattere strategico”.
La partenership strategica, ha aggiunto la signora Matvienko, potrebbe risultare molto difficile senza la cooperazione umanitaria. Oggi 15 mila studenti kazaki frequentano le università russe ed è opportuno portare avanti programmi e progetti congiunti, fra cui un libro sulla storia dei rapporti bilaterali.
Grandi novità previste con l’ingresso della Russia nel WTO. Dall’integrazione nello spazio sia postsovietico che euroasiatico, lo scenario mondiale dell'economia russa risulta improntato su di una sempre più forte concorrenza.“L’Unione Doganale e lo Spazio economico unico si basano sui principi dell’Organizzazione mondiale del commercio, le cui regole sono state inserite negli statuti di queste due strutture – afferma Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione – Per cui l’adesione della Russia al WTO avrà un impatto positivo sul loro sviluppo. Entro fine anno il Kazakistan concluderà tutte le procedure per l’ingresso nel WTO, alle condizioni analoghe a quelle della Russia”.
Si tratta di un’unione fra i paesi con la popolazione di 250 milioni di abitanti. L’obiettivo è ripristinare i legami fra le repubbliche ex sovietiche, a suo tempo molto forti. Il lavoro si è svolto in vari format. “Soltanto nei primi otto mesi di quest’anno – dichiara Nurlan Nigmatulin, presidente del parlamento kazako - l’interscambio commerciale fra Russia e Kazakistan ha superato gli undici miliardi di dollari, confermando che il partenariato fra i nostri due paesi ha un carattere strategico”.
La partenership strategica, ha aggiunto la signora Matvienko, potrebbe risultare molto difficile senza la cooperazione umanitaria. Oggi 15 mila studenti kazaki frequentano le università russe ed è opportuno portare avanti programmi e progetti congiunti, fra cui un libro sulla storia dei rapporti bilaterali.
giovedì 23 agosto 2012
La Russia entra nel WTO
Con l'entrata in vigore del protocollo di adesione, la Federazione Russa fa ora parte ufficialmente dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
Il 22 agosto 2012 è entrato in vigore il protocollo sull'adesione della Federazione all'Accordo di Marrakesh, documento fondativo della World Trade Organization.
È giunto il momento quindi di porre la parola fine al lungo percorso, durato ben 18 anni, che ha portato la Russia a entrare nel Wto.
All'interno del Paese, molti naturalmente temono l'impatto della Wto sull'industria nazionale, poco attrezzata per affrontare la concorrenza in arrivo dall'estero. Ma c'è anche chi invece guarda ai benefici per gli esportatori russi, che in diversi settori - metallurgia, chimica - avranno campo sgombro dai dazi, e soprattutto per i consumatori russi, che assisteranno al calo dei prezzi sui prodotti importati.
La verità è che ad oggi, i cambiamenti saranno molto relativi, se non nulli. Con l'entrata in vigore del nuovo Sistema tariffario dell'Unione doganale, la Russia ridurrà subito i cosiddetti dazi anti-crisi, aumentati nel 2009 a protezione delle industrie messe più in difficoltà.
Analogamente, nell'ambito della riduzione delle tariffe i prodotti agricoli russi avranno un cammino agevolato, dal 15,6 attuale all'11,3% da raggiungere a fine transizione.
Il 22 agosto 2012 è entrato in vigore il protocollo sull'adesione della Federazione all'Accordo di Marrakesh, documento fondativo della World Trade Organization.
È giunto il momento quindi di porre la parola fine al lungo percorso, durato ben 18 anni, che ha portato la Russia a entrare nel Wto.
All'interno del Paese, molti naturalmente temono l'impatto della Wto sull'industria nazionale, poco attrezzata per affrontare la concorrenza in arrivo dall'estero. Ma c'è anche chi invece guarda ai benefici per gli esportatori russi, che in diversi settori - metallurgia, chimica - avranno campo sgombro dai dazi, e soprattutto per i consumatori russi, che assisteranno al calo dei prezzi sui prodotti importati.
La verità è che ad oggi, i cambiamenti saranno molto relativi, se non nulli. Con l'entrata in vigore del nuovo Sistema tariffario dell'Unione doganale, la Russia ridurrà subito i cosiddetti dazi anti-crisi, aumentati nel 2009 a protezione delle industrie messe più in difficoltà.
Analogamente, nell'ambito della riduzione delle tariffe i prodotti agricoli russi avranno un cammino agevolato, dal 15,6 attuale all'11,3% da raggiungere a fine transizione.
lunedì 13 agosto 2012
Nuove misure per risparmiare sulla spesa pubblica
In base alle nuove norme proposte dal Ministero russo delle Finanze, i funzionari che non rispettano il Codice di Bilancio dovranno pagare le sanzioni previste di tasca propria.
Pochi giorni fa, Anton Siluanov, ministro delle Finanze, ha presentato degli emendamenti al Codice di Bilancio per il miglioreranno della spesa pubblica.
Le misure più interessanti della proposta prevedono un sistema di sanzioni per chi contravviene alle norme stabilite. Mentre sino ad oggi si è cercato di fare in modo che i fondi pubblici fossero spesi per determinati scopi, il nuovo documento intende assicurare che siano soprattutto spesi in maniera opportuna. La Camera di Revisione Contabile avrà così il diritto di verificare l’opportunità delle spese pubbliche.
"Di fatto, la maggior parte delle misure previste dal Codice del Bilancio non possono essere applicate a causa della complessità delle procedure o del rischio di compromettere le attività di bilancio”, ha dichiarato Siluanov.
Vladimir Nazarov, esperto dell’istituto intitolato a Yegor Gaidar, è della stessa opinione: “Non è mai accaduto che a causa di qualche violazione il ministro delle Finanze abbia smesso di erogare fondi a una regione pesantemente sovvenzionata”, ha affermato, perché così facendo “le somme da corrispondere aumenterebbero e si verificherebbero delle sgradevoli conseguenze politiche”.
Pochi giorni fa, Anton Siluanov, ministro delle Finanze, ha presentato degli emendamenti al Codice di Bilancio per il miglioreranno della spesa pubblica.
Le misure più interessanti della proposta prevedono un sistema di sanzioni per chi contravviene alle norme stabilite. Mentre sino ad oggi si è cercato di fare in modo che i fondi pubblici fossero spesi per determinati scopi, il nuovo documento intende assicurare che siano soprattutto spesi in maniera opportuna. La Camera di Revisione Contabile avrà così il diritto di verificare l’opportunità delle spese pubbliche.
"Di fatto, la maggior parte delle misure previste dal Codice del Bilancio non possono essere applicate a causa della complessità delle procedure o del rischio di compromettere le attività di bilancio”, ha dichiarato Siluanov.
Vladimir Nazarov, esperto dell’istituto intitolato a Yegor Gaidar, è della stessa opinione: “Non è mai accaduto che a causa di qualche violazione il ministro delle Finanze abbia smesso di erogare fondi a una regione pesantemente sovvenzionata”, ha affermato, perché così facendo “le somme da corrispondere aumenterebbero e si verificherebbero delle sgradevoli conseguenze politiche”.
giovedì 26 luglio 2012
Nuove norme per l’agricoltura biologica
Il Ministero dell’Agricoltura russo sembrerebbe propenso a fissare delle regole rigorose sull’uso dell’espressione "prodotto biologico" nell’etichettatura dei cibi.
Novità nel settore agricolo. Il Ministero dell’Agricoltura, all’interno del disegno di legge "Sulla produzione di prodotti da agricoltura biologica", sembra intenzionato a fissare delle regole comuni rigorose sull’uso della dicitura “prodotto biologico”. In passato, nella legislazione russa, non vi è mai stato alcun riferimento a tale termine.
Per ora l’iniziativa ha la valenza di una proposta, ma è parere degli esperti che il tutto possa giungere a una definizione già nel prossimo periodo.
La legge prevedrà infatti un rigido sistema di monitoraggio dei produttori di generi alimentari, con l’introduzione di un certificato di produzione. Particolare attenzione verrà poi posta sugli appezzamenti di terreno riservati a colture biologiche. Sono previsti inoltre incentivi da parte dello Stato per quelle aziende che utilizzeranno tecniche rispettose dell'ambiente.
Aleksandr Konovalov, fondatore dell'Associazione di produttori e fornitori di prodotti biologici, afferma che: "In tutto il mondo, vengono definiti come biologici quei prodotti che hanno una shelf-life naturale e sono il frutto di una coltivazione che esclude l’uso di additivi chimici, pesticidi, nitrati, ormoni, e antibiotici. E, soprattutto, l'intero ciclo produttivo è sottoposto a controlli".
Infine le nuove restrizioni sul marketing “biologico” comporteranno anche una modifica della legge sulla tutela dei diritti dei consumatori.
Novità nel settore agricolo. Il Ministero dell’Agricoltura, all’interno del disegno di legge "Sulla produzione di prodotti da agricoltura biologica", sembra intenzionato a fissare delle regole comuni rigorose sull’uso della dicitura “prodotto biologico”. In passato, nella legislazione russa, non vi è mai stato alcun riferimento a tale termine.
Per ora l’iniziativa ha la valenza di una proposta, ma è parere degli esperti che il tutto possa giungere a una definizione già nel prossimo periodo.
La legge prevedrà infatti un rigido sistema di monitoraggio dei produttori di generi alimentari, con l’introduzione di un certificato di produzione. Particolare attenzione verrà poi posta sugli appezzamenti di terreno riservati a colture biologiche. Sono previsti inoltre incentivi da parte dello Stato per quelle aziende che utilizzeranno tecniche rispettose dell'ambiente.
Aleksandr Konovalov, fondatore dell'Associazione di produttori e fornitori di prodotti biologici, afferma che: "In tutto il mondo, vengono definiti come biologici quei prodotti che hanno una shelf-life naturale e sono il frutto di una coltivazione che esclude l’uso di additivi chimici, pesticidi, nitrati, ormoni, e antibiotici. E, soprattutto, l'intero ciclo produttivo è sottoposto a controlli".
Infine le nuove restrizioni sul marketing “biologico” comporteranno anche una modifica della legge sulla tutela dei diritti dei consumatori.
mercoledì 25 luglio 2012
In aumento la flessibilità del rublo
La Banca centrale russa, al fine di rendere la politica monetaria più efficace e stabilizzare i prezzi, ha ampliato la banda di oscillazione del rublo.
La Federazione Russa ha aumentando la flessibilità della valuta nazionale in un'ottica di graduale avvicinamento alla libera fluttuazione del rublo. La volontà è quella di raggiungere una politica monetaria più efficace, per mantenere la stabilità dei prezzi.
La decisione annunciata oggi dalla Banca centrale aumenterà la volatilità del rublo, ma ridurrà le pressioni sulle riserve internazionali russe.
Nel dettaglio, la banda di fluttuazione del rublo nei confronti dollaro ed euro passa da sei a sette rubli, con un 'corridoio' che andrà dai 31,65 ai 38,65 rubli.
Contemporaneamente, la stessa Banca centrale ha abbassato la cifra che fa scattare gli interventi per la modifica di questo corridoio: non più 500 milioni di dollari, ma 450 milioni.
Dallo scorso maggio il rublo è sotto pressione esposto alle conseguenze del rallentamento dell'economia globale, che ha tenuto bassi i prezzi della risorsa chiave per l'export russo, ossia il petrolio.
La Federazione Russa ha aumentando la flessibilità della valuta nazionale in un'ottica di graduale avvicinamento alla libera fluttuazione del rublo. La volontà è quella di raggiungere una politica monetaria più efficace, per mantenere la stabilità dei prezzi.
La decisione annunciata oggi dalla Banca centrale aumenterà la volatilità del rublo, ma ridurrà le pressioni sulle riserve internazionali russe.
Nel dettaglio, la banda di fluttuazione del rublo nei confronti dollaro ed euro passa da sei a sette rubli, con un 'corridoio' che andrà dai 31,65 ai 38,65 rubli.
Contemporaneamente, la stessa Banca centrale ha abbassato la cifra che fa scattare gli interventi per la modifica di questo corridoio: non più 500 milioni di dollari, ma 450 milioni.
Dallo scorso maggio il rublo è sotto pressione esposto alle conseguenze del rallentamento dell'economia globale, che ha tenuto bassi i prezzi della risorsa chiave per l'export russo, ossia il petrolio.
martedì 24 luglio 2012
Due miliardi di progetti in pipeline
Olimpiadi invernali 2014, il Campionato
del Mondo di Hockey 2016 e i Mondiali di Calcio 2018. Tre avvenimenti
importanti. Tre progetti che costituiscono concrete opportunità per le imprese
italiane di ogni dimensione.
È proprio in questi comparti che si concentrano i principali investimenti del Paese e che costituiscono concrete opportunità per le imprese italiane di ogni dimensione. Ne è un esempio l’operazione VTB Arena Park in cui SACE ha garantito 474 milioni di euro dei finanziamenti destinati alla realizzazione, assegnata al gruppo italiano De Eccher, di un complesso di alberghi, appartamenti, uffici e relative infrastrutture nel progetto di riqualificazione dell’area attorno al vecchio stadio della Dinamo Mosca.
Recentemente poi SACE è intervenuta a garanzia di due finanziamenti per un importo complessivo di 74 milioni di euro a sostegno delle commesse assegnate a Selex Elsag (Gruppo Finmeccanica) da Russian Post per la costruzione di un centro di automazione postale a Rostov sul Don e per la fornitura di macchinari e sistemi informatici per il centro postale di Mosca. Quanto alle Poste, quelle italiane sono diventate infatti un esempio di successo nell'export di know how e servizi made in Italy.
Sono 2 i miliardi di euro che SACE ha
allo studio per operazioni nella Federazione Russa nel prossimo periodo; ciò a
dimostrazione del trend positivo di operazioni assicurate nel Paese a sostegno
degli esportatori italiani, che nel 2011 hanno raggiunto i 5,2 miliardi di euro
con una crescita dell’11% rispetto al 2010.
Le attività riguardano sostanzialmente
i settori oil & gas (39%), bancario (27%) e metallurgico (25%) e registrano
un buon dinamismo nei settori di sviluppo infrastrutturale e industriale.È proprio in questi comparti che si concentrano i principali investimenti del Paese e che costituiscono concrete opportunità per le imprese italiane di ogni dimensione. Ne è un esempio l’operazione VTB Arena Park in cui SACE ha garantito 474 milioni di euro dei finanziamenti destinati alla realizzazione, assegnata al gruppo italiano De Eccher, di un complesso di alberghi, appartamenti, uffici e relative infrastrutture nel progetto di riqualificazione dell’area attorno al vecchio stadio della Dinamo Mosca.
Recentemente poi SACE è intervenuta a garanzia di due finanziamenti per un importo complessivo di 74 milioni di euro a sostegno delle commesse assegnate a Selex Elsag (Gruppo Finmeccanica) da Russian Post per la costruzione di un centro di automazione postale a Rostov sul Don e per la fornitura di macchinari e sistemi informatici per il centro postale di Mosca. Quanto alle Poste, quelle italiane sono diventate infatti un esempio di successo nell'export di know how e servizi made in Italy.
lunedì 23 luglio 2012
Si rafforza l’asse economico Italia-Russia
Mario Monti in Russia per un vertice
con Medvedev e Putin. Il presidente russo: “Nessuno dei progetti con l’Italia è
morto, ma vanno avanti”.
L’incontro si è poi concluso con l’annuncio di sei accordi commerciali tra imprese russe e italiane. Le intese riguardano esplorazioni nel settore energetico, collaborazioni nel settore postale, realizzazione di impianti sportivi e di depurazione dell’aria, finanziamenti comuni per l’internazionalizzazione delle imprese e addirittura una cooperazione per un cluster turistico nel Caucaso del Nord.
Nella giornata in cui lo spread
italiano ha nuovamente superato i livelli di allerta, Roma cerca di rinnovare
l’intesa con un partner di importanza strategica, sia sul fronte dell’energia
che dell'industria civile e militare, ossia la Federazione Russa.
“L’obiettivo
è di continuare ad accompagnare e sostenere la forte crescita del partenariato
economico fra i vertici dei nostri due paesi”, ha dichiarato il presidente
del Consiglio Monti in Russia per un incontro bilaterale con il primo ministro Medvedev
e il presidente Putin. Quest’ultimo ha sottolineato come “nonostante le
turbolenze sui mercati nessuno dei progetti fra Russia e Italia è "morto,
anzi tutti vanno avanti". Secondo il premier Medvedev l’interscambio tra i
due Paesi “è tornato ai livelli pre-crisi del 2008”.L’incontro si è poi concluso con l’annuncio di sei accordi commerciali tra imprese russe e italiane. Le intese riguardano esplorazioni nel settore energetico, collaborazioni nel settore postale, realizzazione di impianti sportivi e di depurazione dell’aria, finanziamenti comuni per l’internazionalizzazione delle imprese e addirittura una cooperazione per un cluster turistico nel Caucaso del Nord.
venerdì 20 luglio 2012
Un nuovo elicottero per Italia e Russia
Firmato un accordo per la produzione di un nuovo velivolo di due tonnellate e mezzo.
La collaborazione fra Augusta Westland, controllata di Finmeccanica e Russian Helicopter è finalizzata alla progettazione, produzione e vendita di un innovativo ultraleggero per un costo totale di 100 milioni di dollari. “Si tratta di un monomotore plurifunzionale che potrà essere utilizzato dalla Protezione Civile e da altri enti specializzati, fra cui il Ministero degli interni, oltre che per il trasporto passeggeri.” spiega Aleksei Mikheev, della holding russa.
Con l’avvio della produzione, previsto per il 2015, si rafforzerà ulteriormente la posizione della Russia nel mercato degli elicotteri, in cui è già ben posizionata avendo fabbricato 8 mila e cinquecento dei velivoli in funzione, pari al 13% del parco macchine totale.
L’accordo ha riscosso il plauso anche del Ministro italiano dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera che, il 10 e l'11 luglio 2012 in visita a Mosca, ha manifestato la sua approvazione per la collaborazione di Finmeccanica, sottolineandone l’importanza a fronte del calo di investimenti dei paesi occidentali. “La Russia è un Paese dalle grandi possibilità, ma va fatto sistema per poterle sfruttare. – ha detto Passera - In questo senso il governo italiano ha intenzione di supportare al massimo le aziende nella Federazione".
La collaborazione fra Augusta Westland, controllata di Finmeccanica e Russian Helicopter è finalizzata alla progettazione, produzione e vendita di un innovativo ultraleggero per un costo totale di 100 milioni di dollari. “Si tratta di un monomotore plurifunzionale che potrà essere utilizzato dalla Protezione Civile e da altri enti specializzati, fra cui il Ministero degli interni, oltre che per il trasporto passeggeri.” spiega Aleksei Mikheev, della holding russa.
Con l’avvio della produzione, previsto per il 2015, si rafforzerà ulteriormente la posizione della Russia nel mercato degli elicotteri, in cui è già ben posizionata avendo fabbricato 8 mila e cinquecento dei velivoli in funzione, pari al 13% del parco macchine totale.
L’accordo ha riscosso il plauso anche del Ministro italiano dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera che, il 10 e l'11 luglio 2012 in visita a Mosca, ha manifestato la sua approvazione per la collaborazione di Finmeccanica, sottolineandone l’importanza a fronte del calo di investimenti dei paesi occidentali. “La Russia è un Paese dalle grandi possibilità, ma va fatto sistema per poterle sfruttare. – ha detto Passera - In questo senso il governo italiano ha intenzione di supportare al massimo le aziende nella Federazione".
giovedì 19 luglio 2012
Cala il prezzo del petrolio
La Russia è ostaggio di questo periodo di grande incertezza in Europa che non lascia indenne quasi nessuna classe di investimento. Regna comunque un cauto ottimismo.
“La Russia è il primo produttore al mondo di petrolio dopo aver sopravanzato l’Arabia Saudita nel 2009. […] Tuttavia il ciclo rialzista dei corsi delle materie prime ha effettivamente impigrito l’economia russa che sino ad ora non è stata molto in grado di diversificare ma siamo certi che le opportunità provenienti dall’accesso della Russia al WTO, dopo quasi venti anni di negoziati, guiderà in questa direzione dando più opportunità in questo senso”. Sono queste le parole di Daniele Mellana, Responsabile Italia di East Capital, in un’intervista rilasciata al portale fondionline.it.
Anche se gli esperti possono vedere nell’improvviso calo del prezzo del petrolio degli ultimi giorni, una battuta d’arresto e una conseguenza della crisi europea, è difficile comunque pensare che l’Opec permetterà di scendere sotto la soglia dei 90 usd/bbl. “Crediamo sia molto difficile desumere qualcosa su una eventuale battuta d’arresto dall’osservazione del prezzo del petrolio” - continua Mellana - “Se guardiamo però alle stime di crescita del FMI aggiornate al 16 luglio scorso la crescita della Russia, stimata al 4% per il 2012, non è stata rivista rispetto al report di aprile: la crescita economica sembra essere sostenuta da una robusta domanda interna”.
Relativamente alla possibilità che i rischi sistemici del mercato russo siano rappresentati dal deterioramento degli asset bancari, Mellana afferma che: “Non sono d’accordo. […] Secondo la European Mortgage Federation il totale dei mutui espressi come percentuale del PIL è meno del 5% contro il 50% della media dell’Unione Europea, l’80% degli Stati Uniti e il quasi 80% del Regno Unito. […] Il settore dei crediti al consumo ha enormi potenzialità di espansione essendo ancora del tutto sottosviluppato tanto da essere di interesse anche per istituti esteri […]. Siamo ottimisti sui bancari russi tanto che la seconda maggiore posizione all’interno del nostro East Capital Lux Russian Fund e dell’East Capital Lux Eastern Euroepan Fund è proprio la banca russa Sberbank”.
“La Russia è il primo produttore al mondo di petrolio dopo aver sopravanzato l’Arabia Saudita nel 2009. […] Tuttavia il ciclo rialzista dei corsi delle materie prime ha effettivamente impigrito l’economia russa che sino ad ora non è stata molto in grado di diversificare ma siamo certi che le opportunità provenienti dall’accesso della Russia al WTO, dopo quasi venti anni di negoziati, guiderà in questa direzione dando più opportunità in questo senso”. Sono queste le parole di Daniele Mellana, Responsabile Italia di East Capital, in un’intervista rilasciata al portale fondionline.it.
Anche se gli esperti possono vedere nell’improvviso calo del prezzo del petrolio degli ultimi giorni, una battuta d’arresto e una conseguenza della crisi europea, è difficile comunque pensare che l’Opec permetterà di scendere sotto la soglia dei 90 usd/bbl. “Crediamo sia molto difficile desumere qualcosa su una eventuale battuta d’arresto dall’osservazione del prezzo del petrolio” - continua Mellana - “Se guardiamo però alle stime di crescita del FMI aggiornate al 16 luglio scorso la crescita della Russia, stimata al 4% per il 2012, non è stata rivista rispetto al report di aprile: la crescita economica sembra essere sostenuta da una robusta domanda interna”.
Relativamente alla possibilità che i rischi sistemici del mercato russo siano rappresentati dal deterioramento degli asset bancari, Mellana afferma che: “Non sono d’accordo. […] Secondo la European Mortgage Federation il totale dei mutui espressi come percentuale del PIL è meno del 5% contro il 50% della media dell’Unione Europea, l’80% degli Stati Uniti e il quasi 80% del Regno Unito. […] Il settore dei crediti al consumo ha enormi potenzialità di espansione essendo ancora del tutto sottosviluppato tanto da essere di interesse anche per istituti esteri […]. Siamo ottimisti sui bancari russi tanto che la seconda maggiore posizione all’interno del nostro East Capital Lux Russian Fund e dell’East Capital Lux Eastern Euroepan Fund è proprio la banca russa Sberbank”.
mercoledì 18 luglio 2012
Green economy-Russia: binomio che stenta
Tra le grandi economie mondiali, in relazione ai propri
sforzi e non in base a termini assoluti, la Russia risulta nelle ultime posizioni tra
le nazioni che hanno cercato di migliorare i comportamenti green.
I parametri presi in considerazione sono stati: le politiche di efficienza energetica e di stimolo all’economia a basse emissioni e la riduzione dell’utilizzo dell’energia nei campi più importanti da questo punto di vista: trasporti, edilizia e industria.
Infine l’ultimo criterio di giudizio considerato è stato quello dell’efficienza e del risparmio energetico da parte della popolazione.
Analizzando i dati si può evincere che gli Stati europei vanno in generale meglio delle grandi potenze degli altri continenti (Germania 2°, Italia 3°, Francia 5°) incluse le economie emergenti come Cina e Brasile. Purtroppo la Russia non si colloca al primo posto in questa direzione, benché i programmi ecologici del governo vengano portati avanti.
Dice Elena Lazko, della Deloitte, industria del settore oil&gas: “In realtà, le cose non vanno molto male. È stato approvato il programma ecologico 2030, che pur nella sua vaghezza, rappresenta un passo avanti. Dmitrij Medvedev, lo scorso mese, è volato alla Conferenza di Rio de Janeiro, dove l’economia verde è stata posta in primo piano. Per l’ecologia si investe sempre di più. Negli ultimi cinque anni gli investimenti in questo settore sono aumentati del 5,5 % ogni anno. Per i soli progetti ecologici, nel 2011 la Russia ha investito due miliardi e 900 milioni di dollari”.
Dati che sembrano ancora non bastare.
A pochi giorni dalle Olimpiadi di
Londra, la Gran Bretagna si aggiudica il primo posto come Paese più efficiente per
la Green Economy. Lo rivela una ricerca effettuata dall’American Council for an
Energy-Efficient Economy.
Se ottime sono le notizie che arrivano
da oltremanica, brutte sono le notizie che arrivano dalla Russia: un ultimo
posto che vede Mosca essere davanti solamente all’India (esclusa dalla
classifica non avendo ancora parametri certi da calcolare).I parametri presi in considerazione sono stati: le politiche di efficienza energetica e di stimolo all’economia a basse emissioni e la riduzione dell’utilizzo dell’energia nei campi più importanti da questo punto di vista: trasporti, edilizia e industria.
Infine l’ultimo criterio di giudizio considerato è stato quello dell’efficienza e del risparmio energetico da parte della popolazione.
Analizzando i dati si può evincere che gli Stati europei vanno in generale meglio delle grandi potenze degli altri continenti (Germania 2°, Italia 3°, Francia 5°) incluse le economie emergenti come Cina e Brasile. Purtroppo la Russia non si colloca al primo posto in questa direzione, benché i programmi ecologici del governo vengano portati avanti.
Dice Elena Lazko, della Deloitte, industria del settore oil&gas: “In realtà, le cose non vanno molto male. È stato approvato il programma ecologico 2030, che pur nella sua vaghezza, rappresenta un passo avanti. Dmitrij Medvedev, lo scorso mese, è volato alla Conferenza di Rio de Janeiro, dove l’economia verde è stata posta in primo piano. Per l’ecologia si investe sempre di più. Negli ultimi cinque anni gli investimenti in questo settore sono aumentati del 5,5 % ogni anno. Per i soli progetti ecologici, nel 2011 la Russia ha investito due miliardi e 900 milioni di dollari”.
Dati che sembrano ancora non bastare.
martedì 17 luglio 2012
Una commissione per il controllo dell’economia
Il Presidente Putin vuole un Consiglio
economico composto da esperti, accademici e businessmen alle sue dirette
dipendenze al fine di analizzare la situazione economica del Paese e nel mondo.
La commissione, composta da scienziati illustri come Yevgeny Yasin (direttore scientifico della Scuola superiore di Economia), Vladimir Mau (rettore dell’Accademia di Economia Nazionale) e Tatiana Maleva (direttore dell’Istituto indipendente di politica sociale), sarà supervisionata da Elvira Nabiullina, ex ministro dello Sviluppo economico e dall’attuale titolare dello stesso dicastero, Andrei Belousov.
Se l’America ha il suo Council of
Economic Advisers, ora la Russia è pronta per avere un suo equivalente. È
notizia di ieri infatti che Vladimir Putin vuole la realizzazione di un
Consiglio economico inserito nell'amministrazione presidenziale, ossia un
organo consultivo composto da esperti, accademici e businessmen, con i quali
"lavorare in modo informale”.
Putin, attraverso il suo portavoce,
assicura che il nuovo organo consultivo “non rimpiazzerà in alcun modo” il
governo, ma questa appare essere la prima contromossa di Putin dopo che nella
Commissione Energia del Cremlino, il fedelissimo del presidente ed ex capo di
Rosneft, Igor Sechin, è stato “costretto” alla fondazione del Club del
Petrolio, dopo essersi visto ridotto il proprio potere a vantaggio del
vicepremier con delega all’Energia Arkady Dvorkovich.La commissione, composta da scienziati illustri come Yevgeny Yasin (direttore scientifico della Scuola superiore di Economia), Vladimir Mau (rettore dell’Accademia di Economia Nazionale) e Tatiana Maleva (direttore dell’Istituto indipendente di politica sociale), sarà supervisionata da Elvira Nabiullina, ex ministro dello Sviluppo economico e dall’attuale titolare dello stesso dicastero, Andrei Belousov.
lunedì 16 luglio 2012
San Pietroburgo: investimenti nel settore farmaceutico
Registrato un incremento degli
investimenti nel settore dell’industria farmaceutica a San Pietroburgo. Sono
otto i progetti previsti nel prossimo periodo.
Grazie ad un investimento di 2,3 miliardi di rubli (pari a circa 57 milioni di Euro), nel prossimo autunno, l’azienda farmaceutica “Farmasyntez” inizierà nella Zona Economica Speciale “Sankt-Peterburg” (SEZ), la realizzazione di un complesso scientifico-industriale tramite la propria filiale locale “RCI Syntez”.
Sono molte le società farmaceutiche attirate
da questa tipologia di progetti; la società Novartis Neva prevede di investire
circa 4,1 miliardi di rubli (pari a circa 107 milioni di Euro) nella SEZ,
Farmholding e BioCad alla fine dello scorso anno hanno aperto i propri
laboratori e la società BioCad sta pianificando la costruzione di un complesso
di ricerca e produzione nell’area della SEZ denominata Neudorf.
Ad oggi, il volume totale degli
investimenti prefissati nel cluster farmaceutico di San Pietroburgo sono pari a
11,2 miliardi di rubli (pari a circa 280 milioni di Euro) dato che corrisponde
a circa il 39% del totale degli investimenti pianificati per la SEZ di San
Pietroburgo (29 miliardi di rubli, circa 725 milioni di Euro).
venerdì 13 luglio 2012
Agricoltura: nuove risorse per le coltivazioni in serra
A fronte di un’elevata dipendenza dalle importazioni estere di verdura, il governo russo prevede nei prossimi anni la costruzione di serre e migliorie nella coltivazione di ortaggi.
Ad oggi la Russia riesce a soddisfare autonomamente solo il 37% del fabbisogno nazionale di verdura coltivata in serra. Stando alle dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura Russo, Nikolay Fedorov, il volume di questo comparto dell’agricoltura ha subito un forte calo negli ultimi 10 anni passando dalle 764 mila tonnellate prodotte nel 1990 alle 585mila tonnellate nel 2011.
Le principali cause della carenza di serre sono da imputare ad una serie di fattori tra cui gli elevati costi delle forniture di energia elettrica e la scarsità di incentivi per il settore. A fronte di queste considerazioni, il Ministro Fedorov, ha annunciato che in tempi brevi attuerà un piano per incentivare, attraverso sussidi, la costruzione, ricostruzione o ammodernamento di serre destinate alla coltivazione di verdura ed una serie di investimenti per migliorare i rendimenti delle coltivazioni. Il piano governativo, per il periodo 2013-2020, si concentra in particolare sull’introduzione di nuovi impianti di riscaldamento moderni e di tecnologie di coltivazione a basso consumo energetico per ridurre le spese di gas ed elettricità fino al 20%.
L’obiettivo posto dal governo con questa manovra è quello di rafforzare l’autonomia alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dalle importazioni estere che, hanno raggiunto un volume annuo di 900mila tonnellate di ortaggi.
Ad oggi la Russia riesce a soddisfare autonomamente solo il 37% del fabbisogno nazionale di verdura coltivata in serra. Stando alle dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura Russo, Nikolay Fedorov, il volume di questo comparto dell’agricoltura ha subito un forte calo negli ultimi 10 anni passando dalle 764 mila tonnellate prodotte nel 1990 alle 585mila tonnellate nel 2011.
Le principali cause della carenza di serre sono da imputare ad una serie di fattori tra cui gli elevati costi delle forniture di energia elettrica e la scarsità di incentivi per il settore. A fronte di queste considerazioni, il Ministro Fedorov, ha annunciato che in tempi brevi attuerà un piano per incentivare, attraverso sussidi, la costruzione, ricostruzione o ammodernamento di serre destinate alla coltivazione di verdura ed una serie di investimenti per migliorare i rendimenti delle coltivazioni. Il piano governativo, per il periodo 2013-2020, si concentra in particolare sull’introduzione di nuovi impianti di riscaldamento moderni e di tecnologie di coltivazione a basso consumo energetico per ridurre le spese di gas ed elettricità fino al 20%.
L’obiettivo posto dal governo con questa manovra è quello di rafforzare l’autonomia alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dalle importazioni estere che, hanno raggiunto un volume annuo di 900mila tonnellate di ortaggi.
giovedì 12 luglio 2012
Cresce il mercato delle macchine agricole
Quello delle macchine agricole è un
mercato in forte crescita all’interno della Federazione Russa e si stima che le
richieste di questi mezzi possano aumentare ancora nell’arco dei prossimi mesi.
Se quindi da un lato stiamo assistendo ad una forte crescita del mercato dell’auto (secondo gli esperti, entro il 2020 diventerà il sesto al mondo per volume di vendite), per le imprese italiane è giunta l’ora di puntare decisi sulle macchine agricole, valutando progetti di collaborazione e insediamento.
Ad oggi la localizzazione rimane la domanda primaria del mercato, sia da parte dei costruttori, che delle case costruttrici domestiche, interessati ad investimenti nella qualità pur limitando i costi logistici. In questo contesto si aprono buoni scenari anche per i fornitori di attrezzature di produzione e servizi di progettazione, in termini di cessione di tecnologia e collaborazioni.
Il comparto agroalimentare russo è
oggetto in questi ultimi mesi di un importante processo di ristrutturazione e
ammodernamento. La Federazione Russa risulta, infatti, tra quelle con il più
alto fabbisogno di mezzi meccanici e attrezzature per lavorare la terra.
Secondo le stime riportate dall’associazione
dei costruttori russi di macchine agricole (Rosagromasch), le vendite di
trattori sul mercato locale hanno raggiunto nel 2011 le 37.000 unità, con un
incremento del 76,3% rispetto al 2010.Se quindi da un lato stiamo assistendo ad una forte crescita del mercato dell’auto (secondo gli esperti, entro il 2020 diventerà il sesto al mondo per volume di vendite), per le imprese italiane è giunta l’ora di puntare decisi sulle macchine agricole, valutando progetti di collaborazione e insediamento.
Ad oggi la localizzazione rimane la domanda primaria del mercato, sia da parte dei costruttori, che delle case costruttrici domestiche, interessati ad investimenti nella qualità pur limitando i costi logistici. In questo contesto si aprono buoni scenari anche per i fornitori di attrezzature di produzione e servizi di progettazione, in termini di cessione di tecnologia e collaborazioni.
mercoledì 11 luglio 2012
La Russia nel Wto: una sofferta storica scelta
10 luglio 2012. Svolta storica per la Russia che, nonostante le proteste, supera il quorum dei 226 voti e si prepara ad entrare nel Wto.
Con 238 voti favorevoli, 208 contrari e un astenuto, la Duma ha dato il suo via libera, dopo 18 anni di trattative, al protocollo di intesa per l’ingresso di Mosca nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Ma cosa cambierà dopo questo sofferto via libera? Dando per scontata l’adesione finale (non vi sono ancora i “si” di routine del Presidente Putin e del Consiglio della Federazione) certamente la Russia si riserverà il diritto di continuare a fornire sussidi ai lavoratori agricoli, ma l'ammontare di questi diminuirà gradualmente dal 2013. Ad ogni modo però se è vero che alcuni dazi caleranno è altrettanto vero che la Russia continuerà a mantenere il diritto di imporli a difesa delle proprie produzioni domestiche.
Relativamente al settore oil&gas, l'impatto dell'ingresso nel Wto sarà molto ridotto. Petrolio e gas sono infatti già esenti da dazi sull'import negli altri paesi.
I beni di consumo importati diverranno invece più accessibili ai consumatori russi, con un abbassamento considerevole dei prezzi rispetto all’attuale.
Nel complesso secondo la Banca Mondiale l’adesione di Mosca al Wto porterà un incremento del Pil del 3,3% fino a un +11% nel lungo periodo e i benefici riguarderanno sia i cittadini che le imprese, con servizi a prezzi più bassi e chiare ripercussioni sulla produttività.
C’è però chi non vede tutti questi vantaggi nell’adesione al Wto; nella giornata di ieri si sono infatti verificate alcune proteste fuori dalla Duma. Sono molte infatti le imprese russe che temono che i bassi dazi all'importazione e i limiti alle sovvenzioni danneggeranno le loro attività.
Con 238 voti favorevoli, 208 contrari e un astenuto, la Duma ha dato il suo via libera, dopo 18 anni di trattative, al protocollo di intesa per l’ingresso di Mosca nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Ma cosa cambierà dopo questo sofferto via libera? Dando per scontata l’adesione finale (non vi sono ancora i “si” di routine del Presidente Putin e del Consiglio della Federazione) certamente la Russia si riserverà il diritto di continuare a fornire sussidi ai lavoratori agricoli, ma l'ammontare di questi diminuirà gradualmente dal 2013. Ad ogni modo però se è vero che alcuni dazi caleranno è altrettanto vero che la Russia continuerà a mantenere il diritto di imporli a difesa delle proprie produzioni domestiche.
Relativamente al settore oil&gas, l'impatto dell'ingresso nel Wto sarà molto ridotto. Petrolio e gas sono infatti già esenti da dazi sull'import negli altri paesi.
I beni di consumo importati diverranno invece più accessibili ai consumatori russi, con un abbassamento considerevole dei prezzi rispetto all’attuale.
Nel complesso secondo la Banca Mondiale l’adesione di Mosca al Wto porterà un incremento del Pil del 3,3% fino a un +11% nel lungo periodo e i benefici riguarderanno sia i cittadini che le imprese, con servizi a prezzi più bassi e chiare ripercussioni sulla produttività.
C’è però chi non vede tutti questi vantaggi nell’adesione al Wto; nella giornata di ieri si sono infatti verificate alcune proteste fuori dalla Duma. Sono molte infatti le imprese russe che temono che i bassi dazi all'importazione e i limiti alle sovvenzioni danneggeranno le loro attività.
martedì 10 luglio 2012
Elettrotecnica ed elettronica per l’export italiano
A margine della missione imprenditoriale di Confindustria
Anie nella capitale russa resi noti alcuni dati sull’export italiano in Russia.
Buone le opportunità per il futuro.
Osservando nel dettaglio, si nota che i comparti dell’elettrotecnica italiana che lo scorso anno hanno originato più esportazioni verso la Russia sono stati gli apparecchi domestici e professionali per un valore di 229,5 milioni di euro e le tecnologie per la produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia per 194,5 milioni di euro. Completano il quadro le tecnologie per l’illuminazione (valore 96 milioni di euro) e i cavi (valore 76,1 milioni di euro). Per quanto riguarda l’industria elettronica, invece, a risultare prevalenti nel 2011 sono state le vendite dall’Italia verso la Russia del comparto automazione e misura per 51,3 milioni di Euro.
Molto promettente e ricco di opportunità appare dunque il settore elettrico in Russia, anche in virtù della già consolidata presenza di Enel nel territorio. Già lo scorso anno sono diventate operative in Russia le due unità di produzione di energia elettrica che la nostra principale utility di settore, attraverso la controllata OGK-5, si è impegnata a potenziare e rinnovare sulla base delle direttive indicate dal Governo russo.
Venendo all’immediato futuro, un’importante opportunità di business per le aziende italiane potrà riguardare il settore del trasporto ferroviario. Lo scorso mese, le RZD hanno lanciato un piano di sviluppo e ammodernamento della linea ferroviaria che prevede un investimento di dieci anni, finanziato per un terzo dal Governo centrale, pari a 169 miliardi di dollari.
Lo scorso 4 luglio si è conclusa la missione
imprenditoriale di Confindustria Anie a Mosca.
A margine della missione sono stati
resi noti alcuni dati relativi al mercato russo dell’elettronica dove le
aziende italiane si confermano ai primi posti e in grande crescita. Osservando nel dettaglio, si nota che i comparti dell’elettrotecnica italiana che lo scorso anno hanno originato più esportazioni verso la Russia sono stati gli apparecchi domestici e professionali per un valore di 229,5 milioni di euro e le tecnologie per la produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia per 194,5 milioni di euro. Completano il quadro le tecnologie per l’illuminazione (valore 96 milioni di euro) e i cavi (valore 76,1 milioni di euro). Per quanto riguarda l’industria elettronica, invece, a risultare prevalenti nel 2011 sono state le vendite dall’Italia verso la Russia del comparto automazione e misura per 51,3 milioni di Euro.
Molto promettente e ricco di opportunità appare dunque il settore elettrico in Russia, anche in virtù della già consolidata presenza di Enel nel territorio. Già lo scorso anno sono diventate operative in Russia le due unità di produzione di energia elettrica che la nostra principale utility di settore, attraverso la controllata OGK-5, si è impegnata a potenziare e rinnovare sulla base delle direttive indicate dal Governo russo.
Venendo all’immediato futuro, un’importante opportunità di business per le aziende italiane potrà riguardare il settore del trasporto ferroviario. Lo scorso mese, le RZD hanno lanciato un piano di sviluppo e ammodernamento della linea ferroviaria che prevede un investimento di dieci anni, finanziato per un terzo dal Governo centrale, pari a 169 miliardi di dollari.
lunedì 9 luglio 2012
Cresce il mercato del mobile russo
Un bilancio positivo vicino al +23% nel corso del 2011 per una capitalizzazione complessiva di 220 miliardi di rubli.
Il settore del mobile in Russia ha subito radicali trasformazioni negli ultimi anni e l’offerta proveniente dall’estero ha rivoluzionato decisamente tale mercato. L’importante crescita registrata nel Paese ha consentito di raggiungere e superare i valori pre-crisi del 2008, considerando anche che dal 2005 ad oggi il volume delle vendite è triplicato. Stando a ricerche di settore, il mercato del mobile russo è cresciuto del 22,9% nel corso del 2011, arrivando a una capitalizzazione complessiva di 220 miliardi di rubli.
Il mercato del mobile in Russia è ancora oggi poco consolidato, dato che Mosca e la regione della capitale raffigurano il 40% del mercato russo del mobile, con una quota particolarmente alta nei segmenti alto e medio-alto. Con il passare del tempo i mercati regionali sono destinati a crescere maggiormente, in primo luogo quelli delle grandi città con 1 milione di abitanti ed oltre.
Il settore del mobile in Russia rappresenta comunque il tipo di mercato in cui l’influenza del Made in Italy continua ad essere fortissima e in cui le aziende italiane dovrebbero rafforzare e consolidare maggiormente la propria quota di mercato.
Il settore del mobile in Russia ha subito radicali trasformazioni negli ultimi anni e l’offerta proveniente dall’estero ha rivoluzionato decisamente tale mercato. L’importante crescita registrata nel Paese ha consentito di raggiungere e superare i valori pre-crisi del 2008, considerando anche che dal 2005 ad oggi il volume delle vendite è triplicato. Stando a ricerche di settore, il mercato del mobile russo è cresciuto del 22,9% nel corso del 2011, arrivando a una capitalizzazione complessiva di 220 miliardi di rubli.
Il mercato del mobile in Russia è ancora oggi poco consolidato, dato che Mosca e la regione della capitale raffigurano il 40% del mercato russo del mobile, con una quota particolarmente alta nei segmenti alto e medio-alto. Con il passare del tempo i mercati regionali sono destinati a crescere maggiormente, in primo luogo quelli delle grandi città con 1 milione di abitanti ed oltre.
Il settore del mobile in Russia rappresenta comunque il tipo di mercato in cui l’influenza del Made in Italy continua ad essere fortissima e in cui le aziende italiane dovrebbero rafforzare e consolidare maggiormente la propria quota di mercato.
venerdì 6 luglio 2012
Russia: nuove opportunità per gli investitori italiani
Il sito dell’ambasciata italiana ha attivato un nuovo servizio per gli imprenditori che si rivolgono al mercato russo.
“La finestra delle opportunità”: questo il nome scelto per il nuovo servizio, attivato in via sperimentale dal sito dell’ambasciata italiana a Mosca, che si rivolge agli imprenditori italiani già operativi nella Federazione o che desiderano avvicinarsi al mercato russo. Questo utile strumento fornirà informazioni in italiano sui bandi di gara pubblici emessi dalle amministrazioni centrali e dagli enti locali russi e permetterà di visionare, gratuitamente e senza registrazione, una “scheda informativa” in lingua italiana contenente i dati salienti di ogni bando di gara.
I bandi pubblicati, specifica la rappresentanza diplomatica, saranno per questa prima fase limitati solo a quelli di importo superiore ai 500.000, divisi per macrosettori e aggiornati quotidianamente. Gli stessi bandi saranno poi segnalati anche alla banca dati “ExTender” del nostro Ministero degli Esteri. Una interessante opportunità per gli investitori italiani da oggi che potranno usufruire di notizie economiche finora reperibili solo in lingua russa.
Come evidenziato dall’AGI, l’Agenzia Giornalistica Italiana, l’ambasciata italiana a Mosca è da sempre molto attenta al mondo del business italiano e proprio il mese scorso ha presentato una "Guida per gli operatori economici italiani nella Federazione Russa", un volume di oltre 800 pagine che fornisce dati economici aggiornati, indicazioni sull' attività del Sistema Italia in Russia, informazioni sul settore bancario e sugli incentivi per gli investitori stranieri.
“La finestra delle opportunità”: questo il nome scelto per il nuovo servizio, attivato in via sperimentale dal sito dell’ambasciata italiana a Mosca, che si rivolge agli imprenditori italiani già operativi nella Federazione o che desiderano avvicinarsi al mercato russo. Questo utile strumento fornirà informazioni in italiano sui bandi di gara pubblici emessi dalle amministrazioni centrali e dagli enti locali russi e permetterà di visionare, gratuitamente e senza registrazione, una “scheda informativa” in lingua italiana contenente i dati salienti di ogni bando di gara.
I bandi pubblicati, specifica la rappresentanza diplomatica, saranno per questa prima fase limitati solo a quelli di importo superiore ai 500.000, divisi per macrosettori e aggiornati quotidianamente. Gli stessi bandi saranno poi segnalati anche alla banca dati “ExTender” del nostro Ministero degli Esteri. Una interessante opportunità per gli investitori italiani da oggi che potranno usufruire di notizie economiche finora reperibili solo in lingua russa.
Come evidenziato dall’AGI, l’Agenzia Giornalistica Italiana, l’ambasciata italiana a Mosca è da sempre molto attenta al mondo del business italiano e proprio il mese scorso ha presentato una "Guida per gli operatori economici italiani nella Federazione Russa", un volume di oltre 800 pagine che fornisce dati economici aggiornati, indicazioni sull' attività del Sistema Italia in Russia, informazioni sul settore bancario e sugli incentivi per gli investitori stranieri.
giovedì 5 luglio 2012
Boom inflazionistico
L'inflazione in Russia nella settimana tra giugno e
luglio è aumentata dello 0,8%.
Scendendo nei dettagli sono cresciuti gli affitti delle case del parco immobiliare statale e municipale (6,2%), la luce (4,7%), l'acqua (2,4%) e il riscaldamento (3,2%).
Importanti aumenti si sono registrati anche nel settore alimentare che, come sottolinea Barclays Capital, sarà il settore che spingerà verso l’alto l’asticella inflazionistica.
Durante l'ultima settimana, per esempio, i prezzi della verdura sono saliti anche a causa dell’indebolimento del rublo che sta facendo lievitare i pezzi dei generi alimentari importati.
In questo mese l’indice dei prezzi dovrebbe continuare la sua ascesa con l’entrata in vigore di una serie di tariffe regolamentate già a gennaio 2012, con un picco previsto verso la fine dell’anno.
Secondo un rapporto di Rosstat (servizio
federale della statistica statale), la scorsa settimana si è registrato un
aumento dell’inflazione pari allo 0,8%, tra i più elevati registrati negli
ultimi anni.
In una settimana l'aumento dei prezzi, dovuto
principalmente all'aumento dei prezzi di luce, acqua e gas, è stato lo stesso
di quello che normalmente si registra in due mesi. Scendendo nei dettagli sono cresciuti gli affitti delle case del parco immobiliare statale e municipale (6,2%), la luce (4,7%), l'acqua (2,4%) e il riscaldamento (3,2%).
Importanti aumenti si sono registrati anche nel settore alimentare che, come sottolinea Barclays Capital, sarà il settore che spingerà verso l’alto l’asticella inflazionistica.
Durante l'ultima settimana, per esempio, i prezzi della verdura sono saliti anche a causa dell’indebolimento del rublo che sta facendo lievitare i pezzi dei generi alimentari importati.
In questo mese l’indice dei prezzi dovrebbe continuare la sua ascesa con l’entrata in vigore di una serie di tariffe regolamentate già a gennaio 2012, con un picco previsto verso la fine dell’anno.
martedì 3 luglio 2012
Russia-Europa: procedure per i visti semplificate
In luglio entra in vigore l’Accordo sulla
semplificazione dei viaggi transfrontalieri tra la regione di Kaliningrad della
Russia e le regioni confinanti della Polonia.
La Russia ha già un accordo analogo con la Norvegia mentre un altro accordo viene attualmente ratificato con la Lituania. La scia che vuole essere intrapresa è quella che segue le parole del Presidente Putin ossia l’abolizione dei visti.
La semplificazione dei viaggi avrà effetti positivi sia per i contatti tra imprenditori, sia per i flussi turistici.
Anche la Spagna ha proposto – e la Francia e l’Italia hanno poi condiviso questa iniziativa – di rilasciare ai cittadini russi prima un visto Schengen singolo e poi il visto multiplo con validità di due anni. Alcuni altri paesi, ad esempio, Croazia e Macedonia, aboliscono i visti nel periodo estivo.
Il passo intrapreso tra Russia e Polonia segna comunque un passo importante verso l’abolizione dei visti tra Mosca e l’Unione Europea.
Per la richiesta di un visto d’affari
per un imprenditore italiano che intende recarsi in Russia, devono essere presentati
i seguenti documenti: passaporto originale firmato valido 6 mesi oltre la data
del visto con due pagine bianche disponibili, assicurazione sanitaria a copertura
della validità del visto e non del soggiorno (minimale 30.000 EUR), autorizzazione
della polizia locale russa in originale o l’invito dal Ministero affari esteri russo (in caso
contrario basterà anche una lettera d’invito
dell’azienda in originale).
Da non dimenticare poi che deve essere presentato anche l'originale del
certificato di residenza.
Dalla
fine di luglio gli abitanti della regione più ad Ovest della Russia e dei
confinanti voivodati della Polonia potranno dimenticare tutte queste pratiche
burocratiche e poter varcare liberamente la frontiera. Sarà sufficiente infatti
portare con sé il passaporto e l’apposito permesso che verrà rilasciato dai
consolati dei due paesi secondo modalità semplificate.La Russia ha già un accordo analogo con la Norvegia mentre un altro accordo viene attualmente ratificato con la Lituania. La scia che vuole essere intrapresa è quella che segue le parole del Presidente Putin ossia l’abolizione dei visti.
La semplificazione dei viaggi avrà effetti positivi sia per i contatti tra imprenditori, sia per i flussi turistici.
Anche la Spagna ha proposto – e la Francia e l’Italia hanno poi condiviso questa iniziativa – di rilasciare ai cittadini russi prima un visto Schengen singolo e poi il visto multiplo con validità di due anni. Alcuni altri paesi, ad esempio, Croazia e Macedonia, aboliscono i visti nel periodo estivo.
Il passo intrapreso tra Russia e Polonia segna comunque un passo importante verso l’abolizione dei visti tra Mosca e l’Unione Europea.
lunedì 2 luglio 2012
Russia: S&P conferma la tripla B. Outlook stabile
Rimane stabile la Tripla B della Russia. Secondo numerosi
esperti, oggi i parametri macroeconomici della Russia sono molto più positivi
degli indici in Europa. A quando l’upgrade verso il livello A?
In un recente rapporto di Standard & Poor's, la Federazione
Russa vede confermato il suo rating di tripla B sul profilo creditizio a lungo
termine con outlook stabile. Dato che va a confermare quanto riportato dalla Fitch
Ratings nella classifica pubblicata nel febbraio scorso.
Kai Stukenbrock, analista di S&P,
ha spiegato che: “Abbiamo confermato i giudizi a causa della posizione finanziaria del
governo russo che riflette i precedenti surplus fiscali e gli attuali contenuti
deficit di bilancio".
Al momento rimane lievemente positivo
il bilancio tra il debito lordo esterno e gli asset esterni liquidi. "I
rating della Russia rimangono penalizzati dalle debolezze strutturali
dell'economia russa - prosegue il rapporto - e in particolare dalla forte
dipendenza dagli idrocarburi e dalle altre commodities oltre che da istituzioni
politiche ed economiche deboli che impediscono la crescita della competitività
nell'economia portando a un clima poco favorevole agli investimenti e agli
affari". C’è da capire come nel prossimo periodo il governo Russo investirà
le enormi quantità di denaro che derivano dalla vendita delle sue materie
prime.
venerdì 29 giugno 2012
Mosca. Crescono gli investimenti immobiliari
A ruba soprattutto gli appartamenti di lusso
C’è da sottolineare comunque che a maggio 2012 il prezzo degli appartamenti di lusso ha subito un calo dell’1%, anche se, in alcuni casi, la diminuzione dei prezzi è stata dovuta soprattutto al forte aumento del dollaro Usa.
Il mercato sta quindi attraversando un momento positivo, accompagnato da un forte interesse da parte degli acquirenti.
Più di novanta milioni di dollari spesi
nel corso dello scorso mese. Sono questi i dati che riguardano il settore dell’immobiliare
relativamente alla città di Mosca. Secondo gli esperti, molti acquirenti hanno
rimandato il momento dell’acquisto a dopo le elezioni, ma alla loro decisione
ha contribuito anche la continua instabilità del rublo.
Secondo Ekaterina Teyn, della
Chesterton Partner, la richiesta di appartamenti di lusso è talmente alta da
far prevedere l’esaurimento della loro disponibilità sul mercato. “Stiamo assistendo a un picco nella domanda.
Alla fine del 2011 il mercato immobiliare di fascia alta aveva subito un certo
rallentamento perché molti avevano deciso di rimandare l’acquisto di una casa a
dopo le elezioni. Poi a marzo 2012, a votazioni concluse, gli acquirenti hanno
iniziato a cercare e a maggio 2012 si sono registrati i primi rogiti. Anche
l’instabilità del rublo contribuisce a rendere il mercato così vivace: quando
la valuta locale ha iniziato a perdere rapidamente terreno, molti hanno deciso
di reagire. Il clima di insicurezzaha favorito gli investimenti nel mattone”.C’è da sottolineare comunque che a maggio 2012 il prezzo degli appartamenti di lusso ha subito un calo dell’1%, anche se, in alcuni casi, la diminuzione dei prezzi è stata dovuta soprattutto al forte aumento del dollaro Usa.
Il mercato sta quindi attraversando un momento positivo, accompagnato da un forte interesse da parte degli acquirenti.
lunedì 25 giugno 2012
Putin: Gli investimenti interessano la Russia
Lo ha dichiarato il Presidente russo Vladimir Putin
rivolgendosi ai partecipanti ed ospiti del 16 Forum Economico Internazionale.
La Russia si propone quindi di sostenere i propri partner europei, partendo però dall’unità dei propri scopi a lungo termine e prendendo spunto dall’attuale situazione creatasi in Europa; la volontà è quella di proporre a livello globale dei meccanismi che impediscano il ripetersi di simili situazioni in altre regioni del mondo. Vladimir Putin ha così sottolineato che attualmente è necessario prendere decisioni a livello nazionale in considerazione delle loro eventuali conseguenze per l’economia mondiale. Proprio per questo motivo la Russia non intende rivedere il suo atteggiamento verso la moneta europea per non complicarne la posizione d’oggi.
Il Presidente russo Vladimir Putin è
intervenuto nel corso del 16° Forum Economico Internazionale. Queste le sue
parole relativamente all’attuale situazione economica russa: “Entro il 2018 gli investimenti in Russia dovranno
raggiungere il livello del 27 % del PIL, è uno scopo reale. Attualmente il loro
volume è del 20 %. Si tratta innanzitutto degli investimenti privati. È un
problema chiave della politica statale, entro la fine di questo decennio la
Russia dovrà entrare tra i primi venti paesi del mondo con l’ambiente più agile
e funzionale per l’attivismo imprenditoriale".
Molto importante poi l’analisi
dettagliata relativa al settore oli&gas: “Vediamo bene le sfide a lungo
e medio termine per la nostra economia che per il momento rimane non differenziata,
anche una notevole parte del valore aggiunto è fornita dai settori legati alle
materie prime. Rimane grande la quota delle produzioni non competitive, si
conserva l’alto livello della dipendenza della Russia dai prezzi del petrolio.
Dobbiamo abbassare il pericolosamente alto livello di carenza di petrolio e di
gas”.La Russia si propone quindi di sostenere i propri partner europei, partendo però dall’unità dei propri scopi a lungo termine e prendendo spunto dall’attuale situazione creatasi in Europa; la volontà è quella di proporre a livello globale dei meccanismi che impediscano il ripetersi di simili situazioni in altre regioni del mondo. Vladimir Putin ha così sottolineato che attualmente è necessario prendere decisioni a livello nazionale in considerazione delle loro eventuali conseguenze per l’economia mondiale. Proprio per questo motivo la Russia non intende rivedere il suo atteggiamento verso la moneta europea per non complicarne la posizione d’oggi.
venerdì 22 giugno 2012
Fughe di capitali in netto calo
Il neo ministro dello Sviluppo Economico, Belousov, intervenuto
al Forum di San Pietroburgo analizza l’attuale situazione delle fughe di
capitali.
“La fuga di capitali dalla
Russia ha raggiunto gli 8 miliardi di dollari nel mese di aprile, ossia molto
più del previsto". Erano queste le parole che l’allora vice ministro
dello Sviluppo economico Andrei Klepach, che sottolineava come “la stima della fuga di capitali è pari 35
miliardi di dollari nel primo trimestre".
Nel corso di una tavola rotonda al forum economico di San
Pietroburgo, il neo ministro dello Sviluppo economico Andrei Belousov ha
annunciato, nella giornata di ieri, che i dati sono in netto miglioramento e che le uscite nette di
capitali dalla Russia sono rallentate durante il mese di maggio. "I flussi netti di capitali
in uscita – ha poi aggiunto – sono
stati in media di 13 miliardi al mese nel quarto trimestre dello scorso anno e
nel primo trimestre di quest'anno, ma ora rallentano, secondo le stime, a meno
di sei miliardi a maggio". Un dato a ogni modo non ancora
soddisfacente come confermano le ultime parole: “È ancora parecchio, quindi il miglioramento radicale del clima per le
imprese, la salvaguardia degli investimenti, la protezione degli investitori
sono ancora al centro dell'attenzione".giovedì 21 giugno 2012
Accordo Enel-Lukoil
Enel e Lukoil, la più grande compagnia petrolifera
russa, hanno firmato oggi un memorandum di intenti per la cooperazione
nell'industria del gas.
Fulvio Conti, A.D. di Enel ha così commentato: "Si tratta di un'alleanza potenzialmente molto fruttuosa che ci aprirà sbocchi di mercato sia nell'upstream che soprattutto nell'attività di vendita e distribuzione di prodotti finiti. Enel è felice di avere la possibilità di collaborare con un attore così importante nel mercato dell'oil&gas russo. Questo accordo beneficerà entrambe le parti".
Con la firma sul memorandum - riferisce una nota - Enel e Lukoil intendono rafforzare ulteriormente la loro collaborazione, concentrandosi sull'individuazione di opportunità di sviluppo comune nella catena del valore del gas naturale.
Nella giornata inaugurale del XVI Forum economico internazionale
di San Pietroburgo è stato siglato un accordo tra Enel e Lukoil che getta le
basi per una collaborazione in attività di upstream (produzione ed esplorazione
di idrocarburi) e midstream (costruzione e gestione di infrastrutture per il
trasporto idrocarburi) in Russia e all'estero.
"Enel e Lukoil
intendono rafforzare le loro relazioni focalizzandosi su opportunità di joint
venture nel campo del gas naturale, con una particolare attenzione a progetti
congiunti nell’upstream nella Federazione russa, nel Mar Caspio e nel bacino
nord africano”.Fulvio Conti, A.D. di Enel ha così commentato: "Si tratta di un'alleanza potenzialmente molto fruttuosa che ci aprirà sbocchi di mercato sia nell'upstream che soprattutto nell'attività di vendita e distribuzione di prodotti finiti. Enel è felice di avere la possibilità di collaborare con un attore così importante nel mercato dell'oil&gas russo. Questo accordo beneficerà entrambe le parti".
Con la firma sul memorandum - riferisce una nota - Enel e Lukoil intendono rafforzare ulteriormente la loro collaborazione, concentrandosi sull'individuazione di opportunità di sviluppo comune nella catena del valore del gas naturale.
mercoledì 20 giugno 2012
Siria/Putin. Pericolo guerra civile totale
Un cambio di governo che stabilizzi la situazione nel Paese e fermi lo spargimento di sangue. È ciò
che si augura il Presidente Putin per la questione siriana.
Relativamente alla situazione siriana il presidente Vladimir Putin si è così espresso durante il vertice del G20 di questi giorni in Messico: “Pensiamo che nessuno abbia il diritto di decidere per altri popoli, su chi deve andare al potere e chi dovrebbe essere espulso. Sappiamo che una parte del popolo siriano, rappresentato dall'opposizione armata, vorrebbe che il presidente Assad se ne andasse. Ma questa parte non è il popolo siriano".
Cina e Russia hanno legami stretti con la Siria e hanno recentemente bocciato due risoluzioni delle Nazioni unite che avrebbero minacciato l'applicazione di sanzioni contro il regime di Bashar Assad.
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è intervenuto a margine delle dichiarazioni di Putin: “Non penso sia giusto dire che russi e cinesi siano dalla nostra parte ora ma penso che ora riconoscano i gravi pericoli di una guerra civile totale in Siria”.
Mosca e Pechino hanno sostenuto la missione degli osservatori in Siria e il piano di pace di sei punti dell'inviato speciale di Onu e Lega araba per la Siria, Kofi Annan.
Relativamente alla situazione siriana il presidente Vladimir Putin si è così espresso durante il vertice del G20 di questi giorni in Messico: “Pensiamo che nessuno abbia il diritto di decidere per altri popoli, su chi deve andare al potere e chi dovrebbe essere espulso. Sappiamo che una parte del popolo siriano, rappresentato dall'opposizione armata, vorrebbe che il presidente Assad se ne andasse. Ma questa parte non è il popolo siriano".
Cina e Russia hanno legami stretti con la Siria e hanno recentemente bocciato due risoluzioni delle Nazioni unite che avrebbero minacciato l'applicazione di sanzioni contro il regime di Bashar Assad.
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è intervenuto a margine delle dichiarazioni di Putin: “Non penso sia giusto dire che russi e cinesi siano dalla nostra parte ora ma penso che ora riconoscano i gravi pericoli di una guerra civile totale in Siria”.
Mosca e Pechino hanno sostenuto la missione degli osservatori in Siria e il piano di pace di sei punti dell'inviato speciale di Onu e Lega araba per la Siria, Kofi Annan.
lunedì 18 giugno 2012
Il Club della discordia
Igor Sechin, ex vice di Putin, fonda il “club del
petrolio” e torna ad assumere un ruolo istituzionale come capo della nuova
commissione per l’oil&gas presso la presidenza. Secondo gli analisti questa
mossa servirà ad indebolire il governo Medvedev.
Le voci di una possibile rivalità tra Dmitri Medvedev e Vladimir Putin si rincorrono ormai da tempo. Qualche mese fa i due erano stati ripresi dalla televisione di Stato intenti in una battuta di pesca sul Volga; i critici più maliziosi avevano visto in questo episodio una montatura realizzata per eliminare quell’immagine di rivalità che si era creata attorno alle figure del Presidente e del Primo Ministro russo prima delle elezioni.
Ciò che è successo in questi ultimi giorni fa pensare che i rapporti tra i due possano essere tornati freddi e già qualche analista prevede una vicina "resa dei conti".
Veniamo dunque ai fatti. Lo scorso 8 giugno, l’ex vice primo ministro con delega alle risorse energetiche Igor Sechin, escluso dal nuovo gabinetto di Medvedev, ha fondato il "club del petrolio", ossia un circolo che riunisce i top manager delle maggiori compagnie petrolifere del Paese.
La mossa di Sechin, che ha avuto l'approvazione di Putin lo scorso 15 giugno, ha aperto un contenzioso dato che la sua intenzione è ora quella di continuare a rimanere un punto di riferimento nel settore, aggirando di fatto il suo successore, il vice premier con delega all'Energia, Arkady Dvorkovich, uomo di Medvedev.
Gli analisti lo avevano a ogni modo predetto: con lo scambio di ruoli tra Dmitri Medvedev e Vladimir Putin alla guida della Russia vi era la possibilità di trovarsi di fronte a due governi, uno al Cremlino e uno alla Casa Bianca. E il primo scontro pare dunque già in atto; il campo è quello dell'energia, settore di rilevanza strategica per la Federazione, da cui dipende gran parte del bilancio pubblico.
Le voci di una possibile rivalità tra Dmitri Medvedev e Vladimir Putin si rincorrono ormai da tempo. Qualche mese fa i due erano stati ripresi dalla televisione di Stato intenti in una battuta di pesca sul Volga; i critici più maliziosi avevano visto in questo episodio una montatura realizzata per eliminare quell’immagine di rivalità che si era creata attorno alle figure del Presidente e del Primo Ministro russo prima delle elezioni.
Ciò che è successo in questi ultimi giorni fa pensare che i rapporti tra i due possano essere tornati freddi e già qualche analista prevede una vicina "resa dei conti".
Veniamo dunque ai fatti. Lo scorso 8 giugno, l’ex vice primo ministro con delega alle risorse energetiche Igor Sechin, escluso dal nuovo gabinetto di Medvedev, ha fondato il "club del petrolio", ossia un circolo che riunisce i top manager delle maggiori compagnie petrolifere del Paese.
La mossa di Sechin, che ha avuto l'approvazione di Putin lo scorso 15 giugno, ha aperto un contenzioso dato che la sua intenzione è ora quella di continuare a rimanere un punto di riferimento nel settore, aggirando di fatto il suo successore, il vice premier con delega all'Energia, Arkady Dvorkovich, uomo di Medvedev.
Gli analisti lo avevano a ogni modo predetto: con lo scambio di ruoli tra Dmitri Medvedev e Vladimir Putin alla guida della Russia vi era la possibilità di trovarsi di fronte a due governi, uno al Cremlino e uno alla Casa Bianca. E il primo scontro pare dunque già in atto; il campo è quello dell'energia, settore di rilevanza strategica per la Federazione, da cui dipende gran parte del bilancio pubblico.
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